Sport invernali

Su PyeongChang la firma di Théo Gmür

Swiss Paralympic fa i conti anche con prestazioni sotto tono

  • 18 marzo 2018, 14:41
  • 8 giugno 2023, 17:35
Théo Gmür

Tre medaglie d'oro tutte d'ammirare

  • Keystone

dall'inviato a PyeongChang Marcello Ierace

Torino 2006 si era chiusa sotto il segno di un giovanissimo Thomas Pfyl, le due Paralimpiadi invernali successive, a Vacouver e Sochi, la vedette rossocrociata era stata Christoph Kunz. A PyeongChang si è imposto in modo roboante il nome di Théo Gmür. Il 21enne vallesano, piuttosto sconosciuto al largo pubblico prima di questi Giochi, era però arrivato in Corea con i galloni del grande favorito, avendo da poco conquistato la Coppa del Mondo generale e quella di gigante. Una pressione che Gmür ha saputo gestire perfettamente, con vigilie di sofferenza seguite poi però regolarmente da prestazioni ad altissimo tasso di concentrazione.

Tre ori che fanno indubbiamente felici i vertici di Swiss Paralympic, che devono però fare anche i conti con le controprestazioni della categoria sitting. Kunz, limitato da una preparazione corta per la recente nascita di due gemelli, è stato poi protagonista di una rovinosa caduta in super G che ha di fatto condizionato tutto il resto delle Paralimpiadi con tanto di rientro anticipato a casa. A salvare il salvabile ci ha pensato Stephanie Victor che, fresca di matrimonio e naturalizzazione, ha deciso di tornare alle competizioni a 48 anni, cogliendo un bel quarto posto in gigante, dopo le cinque medaglie tra il 2002 e il 2010 vinte però sotto la bandiera degli Stati Uniti.

Ma se nello sci alpino si deve rinnovare, nel fondo si inizia a costruire. E in questo senso fanno bene a tutto il movimento le confortanti prestazioni dell’engadinese Luca Tavasci, attualmente unico esponente in Svizzera in questa disciplina a livello paralimpico.

Emozioni, speranze e qualche rimpianto è invece ciò che è rimasto alla squadra rossocrociata di curling che, come tutte, si è scontrata con la crescita esponenziale delle due formazioni asiatiche, Cina e Corea. Niente semifinali - anche se per pochissimo - per la squadra di Felix Wagner e un sogno di medaglia ancora da rimandare.

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