Il quarto tra baby fenomeni sorride ad Alcaraz

Al terzo tentativo stagionale, Carlos Alcaraz è finalmente riuscito a superare l'ostacolo Jannik Sinner, ma che fatica. L'atteso scontro - quello che chiudeva i quarti di finale degli US Open - tra i due talenti del tennis mondiale ha messo in luce tutte le qualità dei contendenti, promuovendo infine lo spagnolo (ATP 4) alle semifinali di uno Slam per la prima volta in carriera. Semifinali che, al contrario, rimangono tabù per l'avversario (13), costretto alla resa dopo il 6-3 6-7 (7/9) 6-7 (0-7) 7-5 6-3 maturato sull'Arthur Ashe in oltre cinque ore di sfiancante battaglia, fino alle 02h50 locali (nuovo record nella storia del torneo).

Protagonista di un avvio non certo ottimale (già tre i break concessi nel primo set), Sinner è stato abile a non sgretolarsi, riequilibrando e poi portando dalla propria parte l'incontro in due tie-break di opposta natura. La quarta frazione si è invece accesa nella parte centrale (otto punti consecutivi persi al servizio) e, soprattutto, in quella finale, quando il classe 2001 ha scialacquato un match point, per poi subire la beffa. Tutti al quinto, dunque, dove il 2003 - galvanizzato anche dalla possibilità di divenire il nuovo numero uno al mondo - ha piazzato la zampata decisiva all'ottavo game, garantendosi così il diritto di sfidare Frances Tiafoe (26).

In ambito femminile, dal canto suo, la numero uno mondiale Iga Swiatek potrebbe presto aggiungere al palmarès un terzo titolo nei Major. Dopo il 6-3 7-6 (7/4) inflitto alla beniamina di casa Jessica Pegula (WTA 8), alla polacca restano da compiere solo due passi, primo dei quali quello che la porterà sulla strada di Aryna Sabalenka (6).