Ticino e Grigioni

La Processione di Mendrisio non cancella i mori dipinti

La Fondazione decide per quest’anno di “congelare” la decisione che era stata presa per non essere accusati di “blackface” - Poi si aprirà un dibattito pubblico sullo spinoso tema

  • 25 febbraio, 18:21
  • 25 febbraio, 19:40

Processioni, il viso dei mori rimane dipinto di nero

Il Quotidiano 25.02.2024, 19:00

  • RSI
Di: SEIDISERA/QUOT/RSI Info

Marcia indietro alla Via Crucis in costume del giovedì santo a Mendrisio. A poco più di un mese dalla manifestazione, iscritta nell’UNESCO, la Fondazione Processioni storiche ha deciso di fare dietrofront. I mori, che tanto inchiostro hanno fatto scorrere, continueranno a essere persone di pelle bianca con il volto dipinto di nero.

La decisione iniziale di rinunciare a questi figuranti aveva suscitato un’ondata di opinioni perlopiù contrarie e anche qualche interrogazione politica, una comunale e l’altra addirittura al Consiglio di Stato.

Il ritorno al contestato pitturamento, un “blackface” per alcuni ormai fuori dal tempo, non è però una cancellazione assoluta della decisione precedentemente presa. Si tratta piuttosto di un congelamento da parte della Fondazione che manterrà i mori dipinti per questa edizione. Poi si aprirà un dibattito pubblico per arrivare a una scelta condivisa nel 2025.

“Non parlerei di pentimento. Siamo dispiaciuti che ci sia stata una reazione così esagerata”, dice alla RSI Gabriele Ponti, presidente della Fondazione Processioni storiche di Mendrisio. “Vogliamo ascoltare - continua - anche la sensibilità di chi la pensa in altro modo. Vorremmo creare un vero dibattito che si svolgerà a porte chiuse. All’interno ci saranno tutti gli attori coinvolti, compresa la popolazione che ha manifestato questo dissenso”.

Il ritorno ai mori dipinti è giudicato, invece, assai negativamente da Pedro Ranca Da Costa, coordinatore dell’Associazione degli africani subsahariani residenti in Svizzera e in Europa e già in passato collaboratore dell’Ufficio cantonale Integrazione degli stranieri: “Riteniamo necessario interpretare questa figurazione e non dipingere un bianco di nero, meglio cercare degli africani cattolici che vivono qua da noi in Ticino. Abbiamo scritto una lettera al Municipio di Lugano e di Mendrisio. Lugano ha risposto positivamente, attendiamo l’altra risposta”. Il dietrofront, sottolinea Da Costa, ”preoccupa l’associazione, perché noi siamo per la parità e l’uguaglianza che si realizzano dove c’è reale desiderio di integrazione. Dipingere di nero un bianco è un razzismo calcolato”.

In futuro la soluzione potrebbe essere quella di reclutare dei figuranti di colore, come prospettato dal nostro interlocutore, oppure di toglierli del tutto visto che, a quanto pare, nelle altre processioni storiche del giovedì santo in Europa questi non ci sono. Una cosa è certa le processioni storiche di Mendrisio, nel bene o nel male non lasciano indifferenti.

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