È uno dei segreti più impenetrabili dell’industria agroalimentare. Nei nostri piatti finiscono alimenti irradiati. Il trattamento può interessare spezie, gamberetti, nuggets, ma anche carne, cereali e non solo.
Il sistema che si usa per irradiare i cibi è lo stesso utilizzato per una radioterapia all’ospedale. L'agente radioattivo è il cobalto 60.
Il vantaggio: si eliminano i batteri e si riducono i rischi di intossicazione, ma un ricercatore europeo, Eric Marchioni, lancia l’allarme: l'unico studio esistente ha identificato negli alimenti irradiati l'alkylcyclobutanone, una molecola che non si trova da nessun'altra parte. Questa sarebbe responsabile dell'accelerazione dello sviluppo di un tumore quando già pre-esistente nel paziente.
Un tema che nessuno conosce, di cui nessuno parla e di cui nessuno si accorge. L’inchiesta che mostra Patti chiari apre una breccia su uno dei processi più opachi attuati dall’industria agroalimentare. Filmare queste irradiazioni in Europa è praticamente impossibile, ma negli Stati Uniti c’è chi ne parla senza problema e mostra la pratica.
Si sta esagerando? Per saperne di più:
In Svizzera è possibile irradiare solo spezie ed erbe essiccate. Abbiamo anche un’azienda specializzata ma di fatto i grandi distributori non acquistano di loro iniziativa spezie irradiate perché i consumatori non le vogliono. L’importazione di altre derrate è sottoposta invece a autorizzazione speciale. I laboratori cantonali sorvegliano che questa norma sia rispettata.
Hai qualcosa da aggiungere a questa storia? Scrivilo nei commenti!
Se invece vuoi rivedere la puntata intera, CLICCA QUI.