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Brexit sì o Brexit no? (9)

Un fenomeno in crescita: la corsa al passaporto del Regno Unito per evitare d'essere rimpatriati

  • 5 maggio 2016, 09:42
  • 7 giugno 2023, 19:37

Hans Brandstetter, italiano ora inglese per la Brexit - di Lorenzo Amuso

RSI Info 05.05.2016, 16:58

  • ©Lorenzo Amuso

C’è chi si dice seriamente preoccupato, e chi più semplicemente si vuole cautelare. Perché “del doman, non v’è certezza”. E allora, meglio prevenire. Nonostante logica e rassicurazioni suggeriscano il mantenimento delle attuali condizioni. Potere della Brexit, che spaventa - non poco - gli stranieri residenti nel Regno Unito. Un timore diffuso, più o meno confessato, che ha fatto impennare le richieste di cittadinanza britannica negli ultimi mesi. Non proprio una corsa in massa alla naturalizzazione, ma certo una chiara indicazione dell’ansia che pervade la comunità degli expat. Milioni di persone, a Londra e non solo. Come Hans Brandstetter, che ha colto la Brexit come l’occasione per accelerare la sua richiesta di cittadinanza.

Tendenza di crescita

Sono in tantissimi ad aver compiuto la stessa scelta di Hans. L’Home Office ha segnalato che tra il terzo e quarto quadrimestre dell’anno scorso il numero delle richieste per ottenere il passaporto britannico è cresciuto del 25%, passando da 4'179 a 5'245 domande. Il referendum si avvicina, i sondaggi indicano una sostanziale parità, lo spettro dell’uscita dall’Unione Europea (con gli annessi diritti garantiti) spaventa gli ospiti di Sua maestà. Come confermano gli studi legali, che agiscono da intermediari nelle pratiche burocratiche. Una tendenza di crescita consolidata, sempre più accentuata. Nonostante sia “altamente improbabile” - spiegano i legislatori - che chi già risiede nel Regno, magari da diversi anni, possa venire espulso all’indomani di un’eventuale vittoria della Brexit.

Life in UK

I più spaventati sono i bulgari, che - guarda caso - spesso sono presi di mira nelle tirate eurofobiche. Sono i numeri a rivelarlo, con oltre il 70% di richieste di naturalizzazione in più, presentate negli ultimi 12 mesi. Più in generale è tra le comunità dell’Europa dell’Est (ungheresi, polacchi) che si registra la crescita più vistosa. Anche se è altrettanto indicativo il +32% fatto registrare dai tedeschi: l’inquietudine è diffusa. E spinge - chi può - a presentare domanda di naturalizzazione. Pre-requisiti: sei anni di fila di residenza nel Regno, discreta conoscenza dell’inglese, superamento di un test di cultura britannica, “Life in UK”. Un questionario che spazia dalla storia alle leggi, dalla gastronomia al costume. Chi supera indenne la trafila, al prezzo di poco più di mille sterline riceve a casa il passaporto Gb. Non prima di aver giurato fedeltà alla Regina. A quel punto, però, la Brexit non fa più paura.

Lorenzo Amuso

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