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Essere migranti a Roma

L'esperienza di Baobab tra la Tiburtina e la strada, senza strutture d'accoglienza e voglia di andare via

  • 26 gennaio 2017, 07:07
  • 8 giugno 2023, 02:23

Baobab, difendere le persone, non i confini - di Cristiano Tinazzi e Valerio Maggio

RSI Mondo 26.01.2017, 07:00

  • ©Cristiano Tinazzi

Roma città aperta, ma... non per tutti. Ne sanno qualcosa le migliaia di migranti in transito che ogni mese arrivano nella capitale, ma che non hanno possibilità di trovare un tetto dove poter riposare, avere qualcosa da mangiare e riprendere il cammino verso la loro destinazione finale.

Fino al 2015 in Via Cupa, in zona Tiburtina, c'era il Baobab experience, un'associazione di cittadini che, insieme ad altre realtà locali e organizzazioni di volontariato (come il Medu, Medici per i diritti umani), ha aiutato decine di migliaia di persone (35mila da maggio 2015 a giugno 2016). Poi la decisione del prefetto di Roma di chiudere tutto, lasciando centinaia di persone per strada. In questi mesi i volontari hanno continuato la loro attività di accoglienza in strada, a piazzale Spadolini, nella parte est della stazione Tiburtina, fornendo ai migranti cibo, orientamento, qualche sacco a pelo, assistenza legale e sanitaria.

Il comune di Roma, guidato da Virgnia Raggi del M5S, sembra non offrire soluzioni risolutorie. Così quel centinaio di migranti in transito restano lì, nell'indifferenza, cercando di proseguire il proprio viaggio.

Cristiano Tinazzi

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