La sua unica colpa è stata quella di scappare quando si è accorto dell'assalto alla stazione degli autobus di Beersheba, nel sud d'Israele. La polizia, vedendolo correre, ha pensato che fosse un terrorista e gli ha sparato. Fatto sta che un immigrato eritreo innocente è morto. Lo scrive il sito de La Repubblica, ricostruendo l'accaduto e sottolineando che, una volta colpito dai proiettili degli agenti, l'eritreo è stato raggiunto da una folla inferocita che lo ha colpito con violenza. L'uomo è poi spirato nella notte tra domenica e lunedì, dopo una lunga agonia, per le ferite riportate.
Era solo, dunque, l'attentatore che domenica ha colpito alla stazione centrale degli autobus della città israeliana. La polizia ha fatto sapere che è un beduino di 21 anni con cittadinanza israeliana residente nel Neghev, figlio di una palestinese di Gaza. Sale così a tre il numero dei uccisi: un soldato israeliano di 19 anni, il cittadino immigrato eritreo e l'attentatore. La polizia riferisce anche di 20 feriti.
ATS/M.Ang.