Lui, Oscar Pistorius, l'accusato, è uomo bianco, ricco e famoso; lei, Thokozile Masipa, la giudice, è donna, nera e arriva dalle township.
In questo momento occupano le due poltrone più esplosive del Sudafrica, nel processo che vede accusato Oscar Pistorius di aver ucciso la sua fidanzata Reeva Steenkamp: Masipa ora dovrà emettere la sentenza più difficile degli ultimi 20 anni della storia del Sudafrica. Qui, il processo Pistorius non è solo un caso giudiziario ma anche politico e culturale.
Thokozile Masipa
In ballo ci sono almeno altri tre aspetti ancora importanti, nel paese segnato dall'apartheid: le questioni razziale, di genere e di censo si aggrovigliano a rendere il quadro più confuso di quanto gli errori degli investigatori non abbiano già fatto sin dalla notte del delitto, il 14 febbraio 2012. Sullo sfondo ci sono anche altre figure. Ci sono le due famiglie: da una parte i Pistorius, numerosi e compatti come un clan afrikaner può essere e soprattutto molto ricchi, dall'altra gli Steenkamp, bianchi ma di umili origini che si erano aperti un bar grazie agli aiuti della bella figlia Reeva, diventata modella e star dello showbiz sudafricano.
L'avvocato più bravo del paese
Non a caso Pistorius è difeso da Barry Roux, il più bravo avvocato del paese che all'atleta starebbe costando più di 4’000 franchi svizzeri al giorno, in una nazione dove la paga media giornaliera non supera i 18 franchi. L'altra figura importante è la pubblica accusa, il Procuratore Gerrie Nel, anche lui molto quotato e soprannominato Pit Bull per l'aggressività della dialettica.
Dalla parte di Reeva
In questo presepe, si è inserita infine la Lega femminile dell'African National Congress, il partito che fu di Mandela e che guida il Sudafrica dalla fine dell'apartheid: l'ANCWL è sempre stata a fianco della combattiva madre di Reeva, June Steenkamp, facendo fronte comune nella battaglia contro la violenza sulle donne in un paese in cui si stima uno stupro ogni quattro minuti, soprattutto nelle township dove ancora vive la stragrande maggioranza dei neri e poveri.
Lorella Beretta