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Una via sicura per i siriani

Aperto un primo corridoio umanitario tra Beirut e Roma

  • 5 febbraio 2016, 00:05
  • 7 giugno 2023, 17:17
I primi siriani arrivati a Roma

I primi siriani arrivati a Roma

  • RSI

Falak, una bambina di 7 anni malata di tumore, Hussein, il suo fratellino di 6, la mamma Yasmine e il papà Suleiman. Sono i quattro profughi siriani che per primi sono atterrati a Roma grazie al nuovo corridoio umanitario creato dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia e la Comunità di Sant'Egidio. È stato voluto (in accordo con il Governo) per garantire ai più vulnerabili tra coloro che fuggono dalla guerra di non finire nelle mani dei trafficanti di esseri umani, evitando loro il rischio di morire tentando di attraversare il Mediterraneo.

Falak e la sua famiglia hanno lasciato Homs due anni e mezzo fa, quando il conflitto siriano ha investito la città. Sfollati in Libano, hanno vissuto a Tripoli, in un garage preso in affitto e pagato con i soldi che il papà riusciva a guadagnare aggiustando radio e televisori. Contattati da Francesco Piobbichi e dai suoi collaboratori della Federazione in Libano, sono stati inseriti nel progetto di corridoio umanitario che li ha portati sani e salvi in Europa e permetterà alla piccola di essere curata all'ospedale Bambin Gesù di Roma, dove beneficierà dei trattamenti di cui ha urgente bisogno. La sua battaglia per la vita non è ancora vinta.

Diem/TG

Dal TG20

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