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Lo smartspider dei papabili

Il PLR designa il ticket per il 20 settembre: ecco come la pensano i tre candidati per il dopo Burkhalter

  • 1 settembre 2017, 11:00
  • 8 giugno 2023, 10:16
Due o tre?

Due o tre?

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Cantone di provenienza? Questione di genere? Il gruppo parlamentare del PLR designa oggi, venerdì, il suo ticket in vista dell'elezione del successore di Didier Burkhalter in Governo: la presenza del 56enne Ignazio Cassis (rappresentante di quel Ticino che aspetta da 18 anni dopo la partenza di Flavio Cotti) e della 46enne vodese Isabelle Moret (unica donna in lizza, nell'ottica anche del futuro addio di Doris Leuthard) appare praticamente certa. La domanda è se i liberali-radicali escluderanno o meno il 39enne ginevrino Pierre Maudet, che non siede a Berna ma dispone già di una solida esperienza in un Esecutivo.

Uno è favorito

Uno è favorito

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Il traguardo è il 20 settembre, ma questa è una tappa fondamentale: i prescelti saranno ascoltati in
audizioni dagli altri partiti e a quel punto a contare saranno soprattutto
competenze e posizioni. I presidenti da noi ascoltati negli scorsi giorni (vedi le correlate) lo confermano: per
Albert Rösti, l'UDC voterà qualcuno che "difenda i valori della Svizzera", mentre
Gerhard Pfister del PPD si aspetta un consigliere federale "che sia un liberale vero!" e non segua una linea vicina a quella democentrista o socialista. Chi dunque?

Il questionario di smartvote riempito da Cassis e Moret prima delle Federali del 2015 e da Maudet nelle ultime settimane, così come gli smartspider che ne risultano, evidenziano come tutti e tre siano vicini alla linea del partito (definita dalla media dei suoi parlamentari). C'è assoluta identità di vedute sull'abbassamento del tasso di conversione del secondo pilastro, sull'obbligo di una seconda lingua nazionale alle elementari, sulla bocciatura del salario minimo, sul "no" a una dispensa di tipo religioso da lezioni come quelle di nuoto, sull'adozione per le coppie omosessuali, sulla naturalizzazione agevolata degli stranieri di terza generazione ma anche sulle richieste di integrazione per gli immigrati, sulla tassazione separata per i coniugi come sull'obiettivo di una riduzione delle imposte, sulla liberalizzazione del mercato energetico,... Ci sono però anche delle differenze, eccole:

Ignazio Cassis

Ignazio Cassis è il solo dei tre a dirsi a favore della legalizzazione del consumo di canapa , a pronunciarsi (in accordo però con il PLR) contro il prolungamento della moratoria sugli OGM, ad opporsi all'inasprimento delle norme sul possesso di armi e a una maggiore sorveglianza preventiva del traffico postale, telefonico e di e-mail. Insieme a Maudet, si allontana dalla linea del PLR schierandosi per una riduzione degli effettivi dell'esercito. Il risultato? Rispetto al suo partito il ticinese è più aperto in politica estera ed economica e più liberale in società. In materia di sicurezza e di politica migratoria si schiera meno a destra e in questo la differenza è ancor più evidente se si fa il confronto con Maudet.

Isabelle Moret

Isabelle Moret è sola nel rifiutare l'innalzamento a 67 anni dell'età di pensionamento e a schierarsi per un sostegno finanziario federale all'accoglienza extra-familiare dei bambini. Non ritiene necessaria la chiusura di ospedali per ridurre i costi sanitari e si oppone alle agevolazioni alle importazioni di prodotti dall'UE (il cosiddetto principio del Cassis de Dijon). È meno netta nell'appoggiare il raddoppio del San Gottardo e nell'opporsi a una tassa sul CO2 anche per benzina e gasolio. Riassumendo: un po' più ambientalista e sociale, ma meno liberale in economia, sia della media del PLR che dei due rivali.

Pierre Maudet

Pierre Maudet, infine, è noto per la sua intransigenza in politica di sicurezza e migratoria: unico del terzetto, è tendenzialmente contrario all'accoglienza in Svizzera di ulteriori contingenti di rifugiati riconosciuti provenienti da zone di crisi. Non vuole pene meno severe per i pirati della strada, mentre sanzionerebbe più duramente i delinquenti minorenni. Si distingue pure per la sua posizione favorevole all'uscita dal nucleare entro il 2029 e all'eutanasia attiva da parte di un medico. Si distanzia infine sulla perequazione (non sta con i cantoni forti che vogliono pagare meno) e schierandosi per un obbligo di servizio generale (militare o civile) anche per le donne.

pon

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