Svizzera

La riforma previdenziale

È il tema saliente del 24 settembre alle urne: al voto su legge e decreto per l'aumento dell'IVA

  • 29 agosto 2017, 08:01
  • 15 settembre 2023, 01:59
Si decide il futuro delle pensioni

Si decide il futuro delle pensioni

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È senz’altro il dossier di maggiore rilevanza su cui saremo chiamati a esprimerci nelle prossime votazioni popolari. La riforma della previdenza per la vecchiaia 2020 si propone di implementare nuove soluzioni tese a assicurare la stabilità delle rendite in un contesto divenuto problematico per via di diversi fattori: il raggiungimento del pensionamento da parte delle generazioni caratterizzate da una forte natalità, l’aumento costante della speranza di vita e i bassi tassi d’interesse con cui ormai da tempo le casse pensioni devono fare i conti.

Il progetto si articola in due oggetti formalmente distinti ma strettamente connessi

Il progetto si articola in due oggetti formalmente distinti ma strettamente connessi

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Benchè articolata in due distinti oggetti sottoposti agli elettori, la riforma in questione rappresenta un tutto organico. Per l'entrata in vigore, è quindi indispensabile l’accettazione di entrambi gli oggetti: il decreto per il finanziamento supplementare dell’AVS tramite un aumento dell’IVA (che in quanto modifica costituzionale implica il “sì” sia del popolo, che dei cantoni) e la legge federale di riforma (per la cui approvazione è invece necessaria solo la maggioranza del popolo). Se uno solo dei due oggetti risultasse respinto, a decadere sarebbe l’intera normativa nel suo insieme.

Il progetto nei dettagli

La revisione di legge concerne sia l’Assicurazione vecchiaia e superstiti, sia la parte obbligatoria della previdenza professionale. Per quanto concerne l’AVS, il Governo e la maggioranza del Parlamento sottolineano uno squilibrio fra entrate e uscite tale ormai da pregiudicare la continuità delle rendite. Sul piano del secondo pilastro, invece, va rilevato che le persone attive si trovano già a dover finanziare a proprie spese anche una parte delle rendite correnti. La riforma si propone di affrontare in modo coordinato questi problemi, con l’obiettivo di mantenere il livello delle rendite stabilito per legge.

Decreto su aumento dell'IVA e Riforma previdenza 2020: guarda il video esplicativo diffuso dalla Cancelleria federale

RSI Svizzera 29.08.2017, 08:00

  • admin.ch

Fra gli elementi-chiave della riforma figurano: il progressivo innalzamento, da 64 anni a 65 anni, dell’età di riferimento per il pensionamento delle donne; una serie di misure volte ad un finanziamento aggiuntivo dell’AVS tramite interventi sull’IVA (la cui aliquota passerà dall’8 all’8,3% a partire dal 2021); una graduale riduzione, dal 6,8 al 6%, di quell’aliquota di conversione che nell’ambito del secondo pilastro determina la consistenza delle rendite risultanti dagli averi di vecchiaia accumulati.

Il progetto prevede un aumento dell'IVA a beneficio dell'AVS

Il progetto prevede un aumento dell'IVA a beneficio dell'AVS

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A titolo compensatorio, sempre nel quadro della previdenza professionale, il progetto prevede un aumento del salario assicurato e degli accrediti di vecchiaia. Per quanto invece attiene all’AVS, le compensazioni sono rappresentate da un aumento di 70 franchi al mese per le nuove rendite di vecchiaia e da un innalzamento (dal 150 al 155% della rendita massima) del tetto previsto per le rendite dei coniugi. Al fine di finanziare queste compensazioni, si prevede di innalzare nella misura di 0,15 punti percentuali i contributi AVS di dipendenti e datori di lavoro. Una prima, da 40 anni a questa parte.

L'elaborazione del progetto, fra un ramo e l'altro del Parlamento federale, è stata lunga e impegnativa

L'elaborazione del progetto, fra un ramo e l'altro del Parlamento federale, è stata lunga e impegnativa

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Frutto di una laboriosa gestazione fra un ramo e l’altro del Parlamento, divisi per lungo tempo a più riprese sulla definizione delle misure, la riforma è stata presa di mira da un referendum riuscito, lo scorso luglio, con più di 58’000 firme valide. Il comitato referendario giudica socialmente inammissibile l’innalzamento a 65 anni dell’età di pensionamento per le donne. I contrari ritengono inoltre che il progetto porterebbe ad un calo del reddito per gli attuali pensionati, senza offrire a quelli futuri alcuna garanzia di mantenimento dell’attuale livello delle rendite.

I promotori del referendum, lo scorso luglio, all'atto della consegna formale a Berna delle sottoscrizioni da loro raccolte

I promotori del referendum, lo scorso luglio, all'atto della consegna formale a Berna delle sottoscrizioni da loro raccolte

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Il Governo sostiene invece la validità del progetto per la stabilizzazione dei due pilastri previdenziali. La riforma, secondo il Consiglio federale, si configura come una soluzione funzionale ai mutamenti sociali e tale da consentire modalità di pensionamento flessibile, realizzabili in modo progressivo fra i 62 e i 70 anni. L’Esecutivo sottolinea i 5 anni occorsi per l’elaborazione del progetto e ritiene, nel caso di un “no” popolare, che risulterebbe quasi impossibile l’individuazione, in tempi utili, di un’altra soluzione in grado di ottenere il consenso della maggioranza.

ARi


Dalla radio

  • RG 18.30 del 08.09.17: l'approfondimento su Previdenza 2020 di Anna Maria Nunzi

    RSI Svizzera 08.09.2017, 20:45


Donne e Previdenza 2020

Telegiornale 30.08.2017, 22:00


La riforma 2020 dell´AVS

Arena 12.09.2017, 14:35

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