Svizzera

Un reddito di base per tutti

Lo chiedono i promotori dell'iniziativa su cui si voterà il 5 giugno. Contrari Governo e Parlamento

  • 2 maggio 2016, 12:36
  • 7 giugno 2023, 19:39
L'iniziativa è riuscita nel 2013, con più di 126'000 firme valide

L'iniziativa è riuscita nel 2013, con più di 126'000 firme valide

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Utopistica per taluni, pienamente realizzabile per altri, l'idea di un reddito "di cittadinanza" destinato a tutti alimenta già da qualche tempo, nei paesi occidentali, i dibattiti in materia di socialità e politiche pubbliche. È in Svizzera, tuttavia, che si voterà prossimamente su questa ipotesi: un'iniziativa, che punta a introdurlo, sarà infatti fra gli oggetti federali sui quali gli elettori saranno chiamati a pronunciarsi il prossimo 5 giugno.

Il contenuto

L'iniziativa "Per un reddito di base incondizionato" venne depositata verso la fine del 2013 con più di 126'000 sottoscrizioni valide a sostegno. Il testo, volto ad una modifica della Costituzione federale, chiede che la Confederazione si impegni a corrispondere un determinato ammontare a chi vive in Svizzera, a prescindere dal reddito legato ad attività lucrative e dalle condizioni patrimoniali dei destinatari. L'obiettivo, secondo i promotori, consiste nel permettere a tutta la popolazione di condurre una vita dignitosa e di prendere parte alla vita pubblica, anche senza svolgere attività lucrative. Fin qui, il principio. Alle Camere federali, in caso di accettazione, spetterebbe in seguito il compito di definire per legge l'importo e i canali di finanziamento di questo reddito di base, svincolato da qualsiasi condizione.

"No" da Governo e Parlamento

Il Consiglio federale e le Camere si sono schierati contro il testo, evocando in particolare problemi di sostenibilità. Il Governo, citando in questo senso le cifre del 2012, sostiene che il finanziamento della misura implicherebbe oneri di copertura tali da imporre necessariamente aumenti d'imposta e ingenti tagli alle spese. L'Esecutivo, fra le motivazioni della sua posizione, paventa quindi rischi di indebolimento per l'economia svizzera: coloro che dispongono di entrate inferiori o di poco superiori al reddito di base - osserva il Governo - non sarebbero praticamente più incentivati a esercitare attività lucrative. L'introduzione della misura si tradurrebbe così, per le imprese, in una carenza di manodopera e di lavoratori qualificati. Per il Consiglio federale, che cita le prestazioni offerte dal vigente sistema di sicurezza sociale, si tratta insomma di un esperimento troppo rischioso.

Gli argomenti dei promotori

Da parte loro i sostenitori del testo sostengono che la misura non si configurerebbe come un reddito supplementare, dal momento che le imprese verserebbero sì un contributo per il suo finanziamento ma avrebbero, in contropartita, oneri salariali più ridotti. Si produrrebbe, di conseguenza, una compensazione. L'attendibilità delle stime del Governo viene poi contestata, sotto un altro aspetto: il reddito di base - affermano i suoi promotori - sarebbe destinato a sostituire anche buona parte delle prestazioni sociali e dei sussidi. Ma su un piano più generale gli iniziativisti si richiamano a motivazioni di ordine ideale, sottolineando la prosperità della Svizzera e la possibilità di plasmarne il futuro in funzione di una società incentrata sull'essere umano e sulla prospettiva di un'esistenza dignitosa per tutti.

ARi

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