Ticino e Grigioni

A processo per colpo di gomito

L'ex Lugano Landon Wilson in Pretura per un fallo in un derby sull'ex biancoblu Benoît Pont

  • 12 giugno 2014, 17:15
  • 6 giugno 2023, 19:19
Landon Wilson ai tempi del HC Lugano

Landon Wilson ai tempi del HC Lugano

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Un derby di oltre sei anni fa, quello del 15 settembre 2007, tra Lugano ed Ambrì-Piotta. Landon Wilson, straniero statunitense dei bianconeri, colpisce col gomito alla testa il centro leventinese Benoît Pont. La carica mette Pont fuori gioco, per quella partita e per il resto della sua carriera, procurandogli danni, che, a suo dire, sarebbero permanenti. Wilson è punito con un match di sospensione ed un multa. A anni dall'episodio, la vicenda finirà in Pretura davanti alla giudice Patrizia Gianelli. Il dibattimento si terrà domani, venerdì.

Il procuratore pubblico Paolo Bordoli considera l'ex numero 22 dei bianconeri colpevole di lesioni gravi intenzionali e, a carico del nordamericano, propone una pena di 90 aliquote sospese. Wilson sarà difeso dagli avvocati Claudio Luraschi e Reto T. Annen.

Da.Pa.

I precedenti sul ghiaccio

I protagonisti

Due casi di eccessiva brutalità hockeistica sono già finiti davanti ai giudici. Nell’ottobre del 2000 Kevin Miller (Davos) aveva caricato da tergo Andrew McKim (Zurigo Lions). Il Tribunale distrettuale di Zurigo ha poi condannato il centro americano a tre mesi di prigione sospesi con la condizionale e a 10'000 franchi di multa. Dopo aver avuto ragione in appello, la sentenza venne confermata dal Tribunale federale. Pochi giorni fa, 14 anni dopo i fatti, dei giudici statunitensi hanno deciso che Miller dovrà pagare 1,6 milioni di dollari alla sua vittima. Nel 1993, lo svizzero-canadese Misko Antisin (allora allo Zugo), che secondo la giustizia sportiva commise un "fallo dozzinale", venne condannato dal giudice Franco Verda a 3'000 franchi di multa per lesioni semplici intenzionali per un brutto fallo ai danni del fuoriclasse dell’Ambrì-Piotta Petr Malkov. “Il ginocchio era volutamente rialzato”, spiegò il giudice. Il pp Antonio Perugini aveva chiesto una pena di 20 giorni di detenzione sospesi, mentre la difesa aveva preteso il proscioglimento (ascolta sotto il servizio radio di allora).

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