“Il problema è l’occupazione del territorio. Abbiamo costruito residenze ovunque e ci sono zone densamente popolate, dove la vulnerabilità è aumentata negli ultimi decenni”. Così Luca Mercalli, presidente della società meteorologica italiana.
La mappa
Alla luce degli smottamenti dovuti al maltempo, che hanno fatto registrare diverse vittime in Ticino e in Italia, il meterologo - impegnato martedì 18 novembre a Torino per una conferenza dal titolo "La bomba climatica e ambientale. Come parlarne correttamente per disinnescarla senza farla esplodere” - è stato raggiunto dalla RSI per commentare quanto sta accadendo. (Ascolta l’intervista audio completa in fondo al testo).
Una vista aerea dello smottamento di Davesco-Soragno
“Per quanto riguarda la zona dei laghi prealpini e il Canton Ticino non dobbiamo dimenticare che l’elevata densità abitativa si associa a una delle piovosità più elevate dell’intero arco alpino. Basta superare di poco le soglie ed ecco che arrivano le frane”, spiega Mercalli, che invita a costruire una cultura della prevenzione.
“I cambiamenti climatici porteranno a un’intensificazione di questi fenomeni ma le previsioni sempre più credibili, ormai, riescono ad annunciare un fenomeno meteorologico estremo con almeno 3 o 4 giorni di anticipo. Questo, almeno, permette di prepararsi”, sottolinea Mercalli.
“Se è inevitabile che i cittadini imparino a comportarsi in caso di calamità, come fanno i giapponesi per i terremoti, alla politica dobbiamo chiedere di mettere i problemi ambientali al primo posto, perché saranno quelli che condizioneranno di più il nostro futuro”.
Massimiliano Angeli
Luca Mercalli, presidente della società meteorologica italiana