Le produttrici e i produttori ticinesi che presentano domande di sussidio per le loro sceneggiature devono ricorrere a dei traduttori perché nella commissione federale che si occupa di analizzarle nessuno è in grado di leggere l’italiano.
Traduzioni che sono spesso "senza anima", ha affermato la produttrice cinematografica ticinese Tiziana Sudani. Tesi sostenuta anche dal coreografo Daniele Finzi-Pasca: "È un problema tradurre un linguaggio che a volte evoca il quello parlato".
Berna deve quindi frequentare maggiormente il cantone per poter capire come pensano i suoi abitanti: lo ha affermato al Locarno Festival il capo della sezione cinema dell’Ufficio federale della cultura Ivo Kummer.
Maggiori dettagli nel servizio di Francesca Calcagno per le Cronache della Svizzera Italiana.
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