Ticino e Grigioni

Freno al Ticino con 15 comuni

Il Gran Consiglio giudica irricevibile l’iniziativa "Per un Ticino moderno, democratico e ben organizzato"

  • 14 febbraio 2017, 17:57
  • 8 giugno 2023, 04:14
Aggregazioni in Gran Consiglio

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Il Gran Consiglio ticinese ha giudicato martedì irricevibile, con 48 voti favorevoli 25 contrari e tre astenuti, l’iniziativa popolare costituzionale "Rafforzare i comuni. Per un Ticino moderno, democratico e ben organizzato". Iniziativa promossa nel 2013 dal sindacato VPOD, forte di oltre 11'000 firme, che premeva sul pedale delle aggregazioni auspicando la nascita di 15 comuni in tutto il canton Ticino.

Nel perorare la sua posizione Maurizio Agustoni (PPD), relatore del rapporto di Maggioranza, ha sostenuto: "L'iniziativa in questione è da dichiarare irricevibile poiché non rispetta il requisito della conformità al diritto superiore...; e pone almeno un problema di fondo: il testo non comprende la consultazione preventiva di ogni singola comunità".

Di parere diverso Ivo Durisch (PS), secondo il quale "l'attuabilità della domanda d'iniziativa popolare è data, ed è quindi da considerarsi ricevibile". "Quando i cittadini sono chiamati ad esprimersi lo fanno con consapevolezza, anche se si devono esprimere sulle sorti di una realtà distante dalla loro", ha ricordato il relatore del rapporto di minoranza.

Franco Celio, a nome del gruppo del PLR, ha annunciato di condividere il rapporto di maggioranza e di votarlo. “Le fusioni devono essere promosse dal basso e non dall’alto”, ha ricordato il parlamentare, che in merito ha aggiunto: “l’iniziativa in questione è da ritenere irricevibile”.

Boris Bignasca (Lega dei Ticinesi), ha dal canto suo dichiarato: “Il nostro gruppo ritiene che l’iniziativa popolare sia ricevibile e pertanto voteremo il rapporto di minoranza affinché l’ultima parola sulla questione sia data al popolo”.

Raoul Ghisletta (PS), primo firmatario dell'iniziativa, ha posto l’accento sulla delicatezza della questione e ha invitato i parlamentari a sostenere il documento anche perché: “Qualora non dovesse essere accettato l’ultima parola, molto probabilmente, spetterà al Tribunale federale”. Una carta che non sembra essere particolarmente vincente, visto anche il precedente: l’iniziativa Ghiringhelli.

Tamara Merlo (Verdi), ha sostenuto che: “L’integrità del territorio e la sovranità dei popoli sono fondamentali per la vita pubblica e pertanto vanno difesi…; le comunità devono essere consultate preventivamente, su ogni decisione che le riguarda e pertanto riteniamo il testo irricevibile e sosterremo il rapporto di maggioranza".

Sergio Morisoli (La Destra), ha dal canto suo ricordato: “Sosteniamo il rapporto di maggioranza che ben evidenzia i punti deboli dell’iniziativa; questo testo così come proposto toglie un diritto fondamentale ovvero quello di dare voce alle realtà locali”.

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