L’inchiesta avviata dal Ministero pubblico per chiarire chi, subito dopo gli attentati di Parigi, abbia spedito minacce e insulti ai vertici della Lega dei musulmani in Ticino ha dato i primi frutti. Almeno due sms e una telefonata sono partiti dalla stessa utenza. Il suo titolare, anticipa “20 minuti”, sarebbe stato già individuato grazie agli accertamenti svolti pressi gli operatori telefonici.
Le indagini sono partite dopo la presentazione di una denuncia contro ignoti per reati contro l’onore e minacce. Gli episodi di islamofobia da verificare sono diversi. Ci sono quelli registrati subito dopo le stragi a Charlie Hebdo e al supermercato kosher. Ma non solo.
Al centro dell’attenzione degli inquirenti ci sono anche lettere minatorie arrivate all’imam di Lugano Samir Radouan Jelassi e al presidente della comunità Slaheddine Gasmi già mesi prima degli attentati in Francia e pure di recente. Non si esclude che dietro tutti gli invii (elettronici e cartacei) possa nascondersi sempre la stessa persona o lo stesso gruppo di individui.
Diem