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La "grande" Capriasca

Zona residenziale, agglomerato vivace, deve fare i conti con la continua edificazione del suo territorio

  • 9 marzo 2016, 07:09
  • 1 giugno 2023, 19:44

Capriasca, non solo natura - di Alessandra Spataro

RSI Ticino e Grigioni 04.04.2016, 10:58

Lugaggia è il suo punto più basso: 340 m.s.l.m. Il Monte Bar, con i suoi 1'816 m.s.l.m., è il suo punto più alto. Si compone di nove quartieri, conta circa 6'500 abitanti e la sua superficie è di 36,35 chilometri quadrati. Questa la carta d’identità della Capriasca, comune nato nel 2001 dopo la fusione di Cagiallo, Lopagno, Roveredo, Sala Capriasca, Tesserete e Vaglio, ai quali nel 2008 si sono aggregati Bidogno, Corticiasca e Lugaggia.

Un agglomerato che negli anni è diventato un vero e proprio centro a metà strada fra la Valcolla e Lugano. Qui si trovano tutti i servizi di base, affermano i suoi abitanti: supermercati, farmacie, banche, negozi e negozietti. Questi ultimi ogni tanto però fanno fatica a sopravvivere, come potrete vedere nel reportage, schiacciati dalla concorrenza della città e dall’Italia.

Fra i punti in chiaro e scuro emersi chiacchierando con la gente, la continua edificazione del territorio. La natura, gli spazi incontaminati, la tranquillità, il poco traffico spingono sempre più persone a spostarsi in questo angolo del Ticino, nonostante il moltiplicatore d’imposta al 95%. Il futuro, l’auspicio ci viene confidato dall’ex sindaco Bruno Lepori: "Sono sempre stato un sostenitore delle fusioni e delle aggregazioni", sostiene, "ma ora bisogna puntare su un comune forte che non si faccia inglobare nella grande Lugano".

Alessandra Spataro

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