Ticino e Grigioni

Officine, l’ultimatum

I lavoratori della struttura chiedono risposte entro metà aprile, altrimenti verranno intraprese misure

  • 26 febbraio 2016, 15:57
  • 7 giugno 2023, 17:54
Ottobre 2015: gli operai mentre si recano a un incontro con Christian Vitta e Marina Carobbio

Ottobre 2015: gli operai mentre si recano a un incontro con Christian Vitta e Marina Carobbio

  • ©Tipress

L’Assemblea degli operai delle Officine FFS di Bellinzona esige dall’ex regia federale il rispetto degli impegni sottoscritti tre anni fa. Gli operai precisano inoltre che “se entro il prossimo 15 aprile le FFS non dimostrassero con atti concreti di voler applicare e rispettare gli accordi sottoscritti, si ritroveranno in assemblea per discutere e decidere le misure da intraprendere per la sopravvivenza delle Officine”. L’ultimatum è stato espresso venerdì a Bellinzona durante un incontro dei lavoratori della struttura.

Questo dopo aver costatato che le FFS fino ad oggi non hanno in alcun modo tenuto fede agli impegni sottoscritti nel 2013 al termine della lunga trattativa, che ha dato vita al Centro di competenze presso le Officine FFS di Bellinzona.

L’affermazione non è casuale. Secondo gli operai le ore di lavoro nel 2016 risultano infatti essere del 20% inferiori a quelle del 2013. Inoltre alle officine non è stata concessa nessuna maggiore autonomia organizzativa, operativa e finanziaria. Infine al Centro di competenze non sono ancora giunti progetti concreti e l’integrità degli spazi produttivi non è più garantita. L’assemblea esige quindi dalle FFS il rispetto di quanto sottoscritto tre anni fa e chiede atti concreti entro metà aprile.

CSI/SP

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