Un nuovo scandalo finanziario si è abbattuto sulla piazza luganese. Nel mirino della magistratura sono finite stavolta le società Invensys SA e Invensys Asset Management. Secondo gli inquirenti, coordinati dal procuratore generale John Noseda, sarebbero state utilizzate per rastrellare denaro, poi speso a fini personali o usato per rimborsare (con il sistema del “buco tappa buco”) chi reclamava i propri risparmi.
Il risultato è una voragine che il ministero pubblico stima in circa 20 milioni di franchi. Almeno un centinaio i clienti raggirati, soprattutto tedeschi. Di nazionalità germanica sono pure i due titolari delle Invensys: uno di loro è stato arrestato nelle scorse settimane.
Entrambi gli indagati ammettono i fatti, ma negano le accuse, che vanno dalla truffa alla falsità in documenti. Per il difensore dell’uomo finito in manette, Marco Bertoli, gli importi sarebbero inoltre inferiori: 12 milioni di franchi, sei dei quali – sostiene il legale – tuttora investiti in attività a lunga scadenza (un fondo immobiliare e uno farmaceutico).
L’inchiesta è scattata a seguito di una segnalazione della FINMA, l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari, che pochi giorni fa ha messo in liquidazione la Invensys SA, la Invensys Asset Management e la Invensys International di Pfäffikon. Dalle verifiche effettuate è emerso infatti che non disponevano dell’autorizzazione necessaria per raccogliere capitali in Svizzera.
Francesco Lepori