"Io ero pronto ad alzarmi in piedi ad applaudire, ma il fatto che ha poi tenuto il viso coperto ha infranto la bella favola", spiega ai nostri microfoni Giorgio Ghirighelli, promotore della legge antiburqa in vigore in Ticino dal luglio dello scorso anno, presente martedì al Locarno Festival per la proiezione del documentario sulla poetessa saudita Hissa Hilal. Una storia dedicata a una donna che cerca di contrastare la discriminazione tra i sessi nel suo paese e la costrizione di coprirsi quasi integralmente il corpo.
Pubblico in piedi e un'ovazione a tributare i registi e la poetessa, che inizialmente esce sul palco a volto scoperto. Appena inizia il dialogo con i presenti, però, Hissa Hilal accenna a nascondere il viso. "La signora forse non lo sa, ma in Ticino c'è il divieto di nascondere il viso in pubblico", puntualizza Ghiringhelli in sala. "Copro il mio viso perché molti giornalisti vogliono fotografarmi e mostrare il mio volto per me è pericoloso. Quando esco di qui cammino per le strade di Locarno senza velo", ha risposto la poetessa.
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