Boston, tre morti e oltre 170 feriti

L'ultimo bilancio è di 3 morti (tra cui un bambino) e oltre 170 feriti, di cui 17 in condizioni critiche, come confermato dal nostro corrispondente sul posto, Thomas Paggini. A causare tale scempio, ieri, al termine della 117esima edizione della locale maratona (14.50 ora locale, 20.50 in Svizzera), è stato un attacco compiuto con almeno due ordigni esplosi in un intervallo di pochi secondi.

Le indagini dell'FBI si stanno svolgendo "nell'ambito del terrorismo", come riferito da un alto funzionario in seno all'organizzazione; resta da capire se si tratti di terrorismo esterno o interno al paese. Intanto stamattina, stando al Site (organo che si occupa di monitorare i movimenti di al Qaida sul web), l'edizione online del magazine di Aqap (braccio yemenita-saudita di al Qaida) invitava ad attacchi contro "eventi sportivi".

Le bombe, azionate a distanza e contenenti dei cuscinetti a sfera, sono scoppiate mentre migliaia di corridori stavano raggiungendo il traguardo della manifestazione sportiva. Le forze dell'ordine hanno dovuto bloccare le comunicazioni cellulari per evitare altri inneschi; stando al Wall Street Journal, a Boston sarebbero infatti stati trovati altri cinque ordigni inesplosi.

Le autorità hanno reagito senza tralasciare alcuna precauzione: lo spazio aereo su Boston è stato chiuso; a New York e in altre grandi città statunitensi - fra le quali Los Angeles in California, Denver in Colorado e Seattle nello Stato di Washington - è stata decretata l'allerta massima.

A Berna il Dipartimento federale degli affari esteri ha fatto sapere che verifiche sono in corso per capire se ci siano cittadini svizzeri coinvolti , dato che almeno una sessantina di persone risultano iscritte alla maratona.

Il presidente statunitense Barack Obama subito dopo la tragedia ha affermato: “Troveremo i responsabili della strage e li assicureremo alla giustizia”. Sul suo profilo Twitter si può leggere invece: “Tutti gli americani sono vicini alla gente di Boston”.