Domenica in scena

"L’alba del giorno prima"

L'oro di Dongo, sceneggiato radiofonico di Cesare Ferrario

  • 07.02.2016, 18:35
Danzica, 1 settembre 1939

Abbattimento del confine a Danzica, primo settembre 1939

  • Wikipedia - Sönnke, Hans

DOMENICA IN SCENA
Da domenica 07 febbraio a domenica 24 aprile 2016 alle 17:35

Sceneggiato radiofonico in 6 puntate di Cesare Ferrario
Liberamente ispirato al racconto inedito di Giampaolo Tarzi
Regia: Cesare Ferrario, con tra gli altri Stefania Patruno e Claudio Moneta
Presa del suono, editing e sonorizzazione: Angelo Sanvido
Produzione: Francesca Giorzi

(RSI 2013)

Dal mese di febbraio al mese di giugno Domenica in scena proporrà l’ascolto della trilogia di Cesare Ferrario sulla Seconda Guerra Mondiale “L’alba del giorno prima”. Tre importanti capitoli raccontati attraverso gli occhi di una diplomatica d’origine svizzera Nadia Keller (Stefania Patruno) e un giornalista (Claudio Moneta); si tratta di sviscerare gli accadimenti legati a “L’oro di Dongo” (dal 7.02 al 13.03), “L’operazione Sunrise” (dal 20.03 al 6.04) e infine il nuovo “Processo a Norimberga” (dal 1.05 al 06.06), in onda dal 25 aprile anche in Colpo di scena.

La seconda guerra mondiale prende avvio a Danzica alle quattro del mattino del primo settembre 1939. La scelta di colpire all'alba, prima ancora che fossero consegnate le rispettive dichiarazioni di guerra era - facile da intuire - dovuta unicamente a fattori strategici. Ma "L'alba del giorno prima" può assumere anche altri significati e suggerire una riflessione sul come e il perché questo tremendo conflitto, come altri del XX secolo, abbia potuto trovare uomini disposti a sopprimerne altri.

L’alba del giorno prima affida ai personaggi il compito di trovare qualche risposta alle infinite contraddizioni dell' animo umano. In quest'opera sono affrontati tre tempi della guerra: "L'oro di Dongo" narra la lotta per la liberazione e la sconfitta, nella nuova produzione "Operazione Sunrise" racconta la resa con due importanti personaggi svizzeri quali protagonisti: il grande pedagogo Dottor Max Husmann e il Maggiore Max Waibel; “Processo a Norimberga” chiude le riflessione aprendo l’importante pagina del periodo post-bellico.

ORO DI DONGO

Ne "L'oro di Dongo" Cesare Ferrario ha raccontato la lotta per la liberazione e la sconfitta della dittatura, nella nuova produzione "Operazione Sunrise" narra la resa. Molti sono i reali personaggi storici che si muovono sullo sfondo degli avvenimenti tra i quali spiccano due importanti personaggi svizzeri (forse troppo negligentemente dimenticati) che assurgono al ruolo di autentici protagonisti ed eroi: il grande pedagogo Dottor Max Husmann e il Maggiore Max Waibel. Furono loro i veri artefici delle trattative per la resa incondizionata di ben ottocentomila nazisti che salvò il nord Italia dalla catastrofe. Un prodigio che nacque dalla neutrale Svizzera e che ebbe il suo inizio proprio sulle rive del Ceresio.

Tutti i personaggi agiscono in un "mondo-teatro" stravolto e annichilito dall'orrore della guerra, a volte sembrano apparire incapaci di sostenere il ruolo che la Storia ha loro affidato per strano destino. Un sottile "fil rouge" li lega, un "testimone", un personaggio di pura invenzione drammaturgica: Nadia Keller (interpretata da Stefania Patruno) una giovane donna, anch' essa svizzera, che lavora per l'Office of Stategic Service, i servizi segreti americani con sede a Berna. La sua avventura comincia quasi per gioco, senza ideali precisi se non quelli di mantenere la sua stessa libertà, nel piccolo paese alpino nel cuore di quell' Europa allora divisa dalla cultura dei regimi totalitaristici che negavano ogni forma di individualità come espressione della libera scelta. È in quel mondo, in quella epopea che Nadia Keller scoprirà la propria umanità senza più le lenti deformanti della sua stessa cultura borghese, il suo essere donna in una guerra comandata e agita dagli uomini e che relegava il sesso femminile al ruolo di infermiera o a una "cosa" destinata al massimo al "riposo del guerriero". E sarà proprio lei a condurre l'ascoltatore, attraverso il potere evocativo della parola, nella evoluzione delle diversificate trame, dentro e fuori la Storia.

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