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La Rivoluzione d'ottobre a sud delle Alpi

di Giorgio Thoeni

  • 2 October 2017, 09:00
Karl Marx

Karl Marx, Mosca

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Lunedì 02 ottobre 2017 alle 09:00
Replica alle 22:35

È innegabile che il pensiero politico ed economico di Karl Marx sia ancora un soggetto sensibile, un archetipo dell'analisi dei processi di produzione che, sebbene trasformati da un vorticoso progresso, continuano a generare ricchezza per pochi e povertà per molti. La società della globalizzazione sembra così riproporre i modelli e le divisioni descritti nei lineamenti teorici presenti ne "Il capitale", l'opera fondamentale del filosofo di Treviri e alla base marxismo che ha attraversato la Storia generando Socialismo e Comunismo, fra rivoluzioni e totalitarismi. Ma quante storie ha il marxismo e come raccontarle? Quale marxismo può far rinascere quelle speranze che la Storia del Novecento ha invece trasformato in clamorose sconfitte? E poi, facendo un salto negli anni Sessanta, in quale misura è stato declinato il sogno rivoluzionario in Ticino? Quali correnti hanno segnato lo sviluppo dello slancio rivoluzionario della Sinistra ticinese? Infine, rispetto agli ideali sostenuti negli anni "caldi" del Sessantotto e a fronte del naufragio della Sinistra europea, oggi si può parlare di un "complesso della sconfitta"? Sono alcune delle domande alla base di un incontro di Giorgio Thoeni con lo studioso Paolo Favilli, già professore di Storia contemporanea all'Università di Genova e negli anni '70 docente al Liceo cantonale di Lugano unito al racconto dell'economista Martino Rossi, già esponente di spicco della Sinistra extraparlamentare ticinese e per molti anni rappresentante del Partito socialista sui banchi del Consiglio Comunale di Lugano.

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