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Popa: storia di un miraggio svanito

di Guido Votano

  • 26 novembre 2014, 10:00
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Bandiera albanese

  • Reuters

Dicembre 1985. A Tirana, approfittando della confusione durante una parata di regime, una intera famiglia di Durazzo, i Popa, riesce ad infilarsi nell'ambasciata italiana e chiede asilo politico. È l'inizio di una crisi diplomatica tra le due sponde dell'Adriatico: l'Albania non può accettare che fuggire divenga così facile, l'Italia non vuole rompere i buoni rapporti con Tirana. In mezzo, i fratelli e le sorelle Popa, perseguitati politici nel loro paese, vedranno il loro sogno di libertà infrangersi tra le mura dell'ambasciata d'Italia per cinque lunghi anni. Poi, nel 1990, l'Italia, con l'aiuto ONU ed in modo rocambolesco, riuscirà finalmente a farli salire su un aereo per Roma. Dove però li attenderà un destino inaspettato e crudele, mentre in Albania la loro fuga diventava l'esempio da seguire per migliaia di connazionali che invadevano le ambasciate occidentali segnando così di fatto la fine del regime. Quella dei Popa è una di quelle piccole storie che hanno cambiato il mondo. E che per la prima volta viene ricostruita da Laser attraverso due testimonianze dirette: da Tirana quella di Ylljet Alicka, scrittore albanese ed ex ambasciatore del suo paese a Parigi, che ha appena scritto un romanzo ispirato a quella storia. Da Trieste quella di Peppe dell'Acqua, lo psichiatra italiano che per conto della Farnesina visitò i Popa in ambasciata, prima raccogliendo le loro storie e le loro speranze, poi aiutandoli concretamente nella loro fuga verso l'Italia.

Popa: storia di un miraggio svanito

Laser 26.11.2014, 10:00

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