Drina: la voce profonda dei Balcani

La Drina è un fiume relativamente piccolo, visto che dalla confluenza dove prende il nome al tuffo nella Sava - anticamera del Danubio – corrono solamente 346. È un fiume ribelle, spesso navigabile solo da sportivi e spericolati, che si fa strada tra alcune delle aree più remote del continente. Un fiume di confine, tra Montenegro, Bosnia ed Erzegovina e Serbia, e di memoria, carico com’è del passaggio di eserciti e popoli invasori. Antica linea di demarcazione tra Impero romano d’Oriente e d’Occidente, limes ottomano, trincea del fronte asburgico nella prima Guerra mondiale e poi muro dell’odio nell’ultima recentissima guerra balcanica. I reportage realizzati lungo il corso della Drina da Andrea Rossini ci portano ad esplorare il corpo e l’anima del fiume: il poeta Abdulah Sidran ci spiega perché tra gli obbiettivi del partito democratico serbo nel 1992 ci fosse l’eliminazione della Drina come confine tra i serbi d’oriente e quelli d’occidente. Poi ci porta a conoscere il campo “Fiume Selvaggio”, dove alcuni giovani bosniaci offrono ai turisti la scoperta di questa regione nascosta, e infine a Foča, la prima città lungo il corso del fiume dove oggi Zdravko Krsmanociv combatte una battaglia comunitaria contro l’edificazione indiscriminata di dighe appaltata tea ditte straniere. Tra gli ospiti avremo il prof. Stefano Pilotto, storico specialista di Relazioni internazionali dell’Università di Trieste, ed Emilio Molinari, scrittore ed ex parlamentare europeo da anni impegnato sul tema dell’acqua pubblica.

La puntata è a cura di Gigi Donelli