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La guerra dei tre anni

Barack Obama annuncia alla nazione e al mondo la strategia contro l'Isis

  • 11.9.2014
  • 31 min
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  • POLITICA

Gli Stati Uniti vogliono riprendersi un ruolo centrale e la leadership nel controllo dell'ordine mondiale. È la sensazione di molti commentatori, è una risposta alle crescenti critiche alla presunta mancanza di direzione della Casa Bianca. Dopo anni di basso profilo, dopo il progressivo ritiro dalle guerre iniziate nell'era Bush padre e figlio, nel discorso alla nazione, ma parlando in diretta tv al mondo intero, il presidente americano Barack Obama, premio Nobel per la Pace, annuncia una nuova guerra. La data è simbolica, proprio alla vigilia del tredicesimo anniversario dell'attentato alle torri gemelle dell'11 settembre 2001. È l'annuncio della guerra contro l'Isis, contro la barbarie di un nuovo terrorismo spietato e drammaticamente spettacolare.

Sarà una campagna in tre fasi che non durerà meno di tre anni, necessaria per indebolire e distruggere le forze jihadiste in Iraq e in Siria, nella quale la diplomazia e i vertici delle forze armate americane sono riusciti a coinvolgere una nuova e vasta coalizione, che va dagli alleati della Nato ai Paesi della penisola arabica, dall'Egitto alla Giordania, all'Arabia Saudita (dove ha fatto tappa il segretario di stato John Kerry), alla Turchia di Recept Erdogan (che ha incontrato il capo del Pentagono, Chuck Hagel). Tutti estremamente preoccupati della forza destabilizzante di quell'auto-proclamato Califfato islamico che controlla ormai una regione grande quanto la Gran Bretagna.

Sarà una campagna senza precedenti nelle modalità e nella strategia. Diversa dalle operazioni anti terrorismo avviate dopo l'11 settembre; diversa dalle guerre del Golfo, in Afghanistan, in Iraq in Kosovo. Sul campo solo truppe irachene, curde, siriane, appoggiate dai bombardamenti dei caccia e dei droni Usa con l'obiettivo dichiarato di fermare le forze jihadiste, difendere i centri strategici e prevenire i crescenti massacri di civili.

Per parlare della nuova strategia Usa contro lo Stato islamico, ospiti di Modem sono: Lorenzo Vidino, esperto di terrorismo e terroristi made in Europa, già ricercatore al Politecnico di Zurigo; l'iracheno Tawkik Younis, scrittore e professore esperto di islamismo; Mario Del Pero, professore di storia e istituzioni delle Americhe all'Università di Bologna.

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