Scontri tra manifestanti e polizia in Turchia (EBU)
Modem

La stretta di Erdogan

In Turchia arrestati politici e giornalisti dell’opposizione

  • 7.11.2016
  • 36 min
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  • POLITICA

La Turchia in questi ultimi giorni sembra aver imboccato risolutamente la strada della repressione: negli ultimi due giorni nove arresti hanno decimato la dirigenza del partito filocurdo HDP, mentre un tribunale ha inviato al carcere preventivo i nove giornalisti del quotidiano Cumhuriet, arrestati lunedì scorso. Per tutta risposta un’autobomba è esplosa a Dyarbakir, nel sud-est della Turchia curda, ed è stata dapprima rivendicata dall'Isis ed in seguito dal gruppo estremista curdo TAK (Falconi per la liberazione del Kurdistan), nato da una costola del PKK e già ritenuto responsabile di diversi attentati nei mesi scorsi in Turchia.

In questo clima di estrema tensione il Presidente turco, Recep Erdogan, è tornato ad accusare l’Europa di fornire armi al PKK mentre le autorità di Ankara premono sulla UE perché venga liberalizzata la circolazione dei loro cittadini in Europa pena la decadenza del trattato con cui Ankara ha accettato di trattenere sul proprio territorio i rifugiati siriani. Come comprendere quello che sta succedendo? Legittima difesa da chi tentò il colpo di stato e dai ricorrenti attentati terroristici o illegittima e pericolosa sterzata autoritaria di un capo di stato che vorrebbe trasformare il paese in una repubblica presidenziale?

Ne discutiamo a modem con:

Michelangelo Guida, professore di storia politica della Turchia alla Istanbul 29 Mayis University;

Fazila Mat, Giornalista turca che vive fra Turchia e Italia. Corrispondente in Turchia per l’Osservatorio sui Balcani e Caucaso;

Fabio Salomoni, Professore di scienze sociali e umane alla alla Koç University di Istanbul.

Replica su Rete Due alle 19.30

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