Un miliziano dell'ISIS a un checkpoint sulla strada per Mosul
Modem

Nascita di uno stato islamico

Al posto di Iraq e Siria un emirato sunnita: è l'obiettivo (non più così lontano) dell'ISIS

  • Reuters
  • 16.6.2014
  • 14 min
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A colpi di attacchi terroristici, i guerriglieri del potente gruppo “ Stato Islamico dell’Iraq e del levante”, vogliono ridisegnare le frontiere del Medioriente tracciate dalle potenze imperiali alla fine della prima guerra mondiale. Per i fondamentalisti “Il vero Islam non conosce frontiere nazionali” : i sunniti iracheni e quelli siriani dovrebbero vivere uniti in un unico grande emirato. Un obiettivo che nel corso degli ultimi giorni ha assunto i contorni della realizzabilità: le milizie radicali sunnite hanno inanellato un successo dopo l’altro e le loro bandiere nere svettano ormai sopra diverse città del nord dell’Iraq, fra cui la metropoli di Mosul. Hanno preso il controllo della raffineria di Bayji e minacciano i pozzi di Kirkuk, ma soprattutto sono ormai vicini anche alla capitale Bagdad. Nel corso dell’ultimo anno di guerra in Siria, l’ISIS è diventata anche la fazione predominante fra i guerriglieri islamici e ha assunto il controllo di alcuni importanti siti petroliferi.

Ma chi sono questi guerriglieri e che rapporto hanno con Al-quaida ed i talebani afghani ? Arabia Saudita e Quatar, che inizialmente ne hanno sponsorizzato le attività, sembrano averne perso il controllo. Qual è la loro reale forza? Sono davvero in grado di conquistare anche la capitale irachena ? Certo è che la comunità internazionale comincia ad essere seriamente preoccupata e s’inizia a parlare di un possibile intervento. Gli Stati Uniti, ritiratisi nel 2011 dall’Iraq, non sembrano avere nessuna voglia d’inviare nuovamente alcun soldato in quella regione. Attacchi mirati dal cielo sembrano l’opzione piu’ probabile. Ma un’eventuale attacco ( con droni o aerei ) americano, secondo alcuni, non farebbe che rinvigorire gli islamisti. In questo rebus s’inserisce anche il ruolo dell’Iran sciita che, da stato nemico degli Stati Uniti, potrebbe diventare un prezioso alleato. Ne parliamo a Modem con il delegato ticinese del CICR in Iraq, Pablo Percelsi, il professor Riccardo Redaelli (Cattolica di Milano ) autore de "l’Iraq contemporaneo" e Lorenzo Vidino ricercatore al Center for security studies dell’ETH di Zurigo.

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