Sonia Serdonio, interprete lingua dei segni
55:05
ACCESSIBILITÀ

Le forme dell’acqua - LIS

Oltre ad illustrare il punto di vista di ricercatori, educatori ambientali, agricoltori e persone attive nel turismo, nel corso della puntata capiremo quanto sia importante coinvolgere adulti e bambini per affrontare le sfide del futuro.

Una puntata di

Marinella Salami, interprete lingua dei segni
ACCESSIBILITÀ

Con milioni di anni di evoluzione biologica e culturale alle spalle, l'intelligenza umana ha raggiunto successi straordinari. Oggi siamo l'unica specie in grado di costruire strade e grattacieli, di inviare sonde su altri pianeti o di scrivere opere meravigliose come la Divina Commedia. Tutto questo, grazie al nostro cervello: una macchina complessa e misteriosa da cento miliardi di neuroni e un numero incalcolabile di connessioni, che associamo comunemente al concetto di "intelligenza". Ma siamo sicuri che laddove c'è intelligenza debba esserci sempre un cervello? È la domanda di partenza della serata televisiva del Giardino di Albert condotta da Christian Bernasconi. In questo episodio, scopriremo che se il nostro ramo evolutivo ci ha portato verso funzioni cognitive adatte a rispondere ai nostri bisogni di esseri umani, altre forme di vita, dalle piante agli insetti sociali, passando per pesci, meduse e altri organismi primordiali, hanno sviluppato competenze adattative sorprendenti, che, se osservate da vicino, potrebbero persino rivelarsi dotati di un certo grado di intelligenza. Un tema, quello dell'intelligenza, al contempo intrigante e inafferrabile, di certo urgente, nell'epoca in cui l'avvento di sistemi di intelligenza artificiale potrebbe condizionare, nel bene o nel male, il futuro evolutivo delle nostre abilità cognitive, e quindi, della nostra specie. Se sapremo cogliere le opportunità di questa rivoluzione in corso, dipenderà, in fin dei conti, dalla nostra intelligenza.

Marinella Salami, interprete lingua dei segni
1:04:50
ACCESSIBILITÀ

Con milioni di anni di evoluzione biologica e culturale alle spalle, l'intelligenza umana ha raggiunto successi straordinari. Oggi siamo l'unica specie in grado di costruire strade e grattacieli, di inviare sonde su altri pianeti o di scrivere opere meravigliose come la Divina Commedia. Tutto questo, grazie al nostro cervello: una macchina complessa e misteriosa da cento miliardi di neuroni e un numero incalcolabile di connessioni, che associamo comunemente al concetto di "intelligenza". Ma siamo sicuri che laddove c'è intelligenza debba esserci sempre un cervello? È la domanda di partenza della serata televisiva del Giardino di Albert condotta da Christian Bernasconi. In questo episodio, scopriremo che se il nostro ramo evolutivo ci ha portato verso funzioni cognitive adatte a rispondere ai nostri bisogni di esseri umani, altre forme di vita, dalle piante agli insetti sociali, passando per pesci, meduse e altri organismi primordiali, hanno sviluppato competenze adattative sorprendenti, che, se osservate da vicino, potrebbero persino rivelarsi dotati di un certo grado di intelligenza. Un tema, quello dell'intelligenza, al contempo intrigante e inafferrabile, di certo urgente, nell'epoca in cui l'avvento di sistemi di intelligenza artificiale potrebbe condizionare, nel bene o nel male, il futuro evolutivo delle nostre abilità cognitive, e quindi, della nostra specie. Se sapremo cogliere le opportunità di questa rivoluzione in corso, dipenderà, in fin dei conti, dalla nostra intelligenza.

Giorgia Farace, interprete lingua dei segni
ACCESSIBILITÀ

Diciamocelo: parlare di cibo è fra i nostri passatempi preferiti. Il cibo diverte, intrattiene, appassiona, un tema di facile conversazione per ogni evenienza. Ma è anche intrinsecamente legato al futuro del nostro pianeta, alla nostra salute e, non da ultimo, alle nostre emozioni. Saranno questi i pilastri della serata speciale intitolata "Il cibo che cambia", in onda lunedì 14 ottobre su RSI LA 1 alle 20:40. Un percorso attraverso i nostri gusti, per riflettere in modo leggero ma approfondito su un cibo che cambia, inesorabilmente, sin dai primi ominidi apparsi sul nostro pianeta. Se allora fu l'addomesticazione del fuoco a modificare per sempre il modo in cui ci nutriamo, oggi, la prossima rivoluzione in cucina potrebbe arrivare dalla consapevolezza che ciò che mangiamo può danneggiare noi stessi e l'ambiente in cui viviamo. Ma a cosa siamo disposti a rinunciare in nome della sostenibilità e di una vita in salute? Quali nuovi sistemi di produzione alimentare si intravvedono all'orizzonte? E in che modo la scienza ci aiuta a spiegare la reazione del nostro corpo di fronte all'ennesima dieta andata male? Sono solo alcune delle questioni che il conduttore Christian Bernasconi affronterà con i suoi ospiti: ricercatori, coltivatori e imprenditori, ingegnosi e un po' folli, che oltre a parlare di cibo, hanno deciso di agire per immaginare insieme un futuro migliore.

Giorgia Farace, interprete lingua dei segni
1:05:37
ACCESSIBILITÀ

Diciamocelo: parlare di cibo è fra i nostri passatempi preferiti. Il cibo diverte, intrattiene, appassiona, un tema di facile conversazione per ogni evenienza. Ma è anche intrinsecamente legato al futuro del nostro pianeta, alla nostra salute e, non da ultimo, alle nostre emozioni. Saranno questi i pilastri della serata speciale intitolata "Il cibo che cambia", in onda lunedì 14 ottobre su RSI LA 1 alle 20:40. Un percorso attraverso i nostri gusti, per riflettere in modo leggero ma approfondito su un cibo che cambia, inesorabilmente, sin dai primi ominidi apparsi sul nostro pianeta. Se allora fu l'addomesticazione del fuoco a modificare per sempre il modo in cui ci nutriamo, oggi, la prossima rivoluzione in cucina potrebbe arrivare dalla consapevolezza che ciò che mangiamo può danneggiare noi stessi e l'ambiente in cui viviamo. Ma a cosa siamo disposti a rinunciare in nome della sostenibilità e di una vita in salute? Quali nuovi sistemi di produzione alimentare si intravvedono all'orizzonte? E in che modo la scienza ci aiuta a spiegare la reazione del nostro corpo di fronte all'ennesima dieta andata male? Sono solo alcune delle questioni che il conduttore Christian Bernasconi affronterà con i suoi ospiti: ricercatori, coltivatori e imprenditori, ingegnosi e un po' folli, che oltre a parlare di cibo, hanno deciso di agire per immaginare insieme un futuro migliore.