I luoghi del cuore, in un mondo in disgregazione

In un mondo in costante trasformazione, attraversato da una serie di crisi che si sussegono a ritmo sempre più incalzante, tutti noi siamo alla ricerca di un centro di gravità, di un sentimento di radicamento e permanenza.

L’appartenenza a un luogo restituisce un senso al nostro stare al mondo ed è parte fondante della nostra identità. Abitiamo i luoghi e al tempo stesso ne siamo abitati. Esseri stanziali, ci insediamo in un territorio e per viverci lo addomestichiamo. Esseri nomadi, ovunque andremo ci porteremo dentro luoghi vissuti o immaginati, luoghi della nostra memoria che raccontano la nostra storia o quella dei nostri antenati.

Crearsi una tana è un bisogno ancestrale della specie animale a cui apparteniamo. Dalla notte dei tempi gli esseri umani cercano di definire il loro spazio vitale al riparo dalle avversità. Un tetto sopra la testa, un filtro tra interno ed esterno: la natura si trasforma in ambiente umano.

La casa è il nostro punto fermo nella frenesia della vita contemporanea, la nostra isola in un mare in costante movimento. Sempre pronta ad accoglierci, cambia e si trasforma con noi aggiustandosi a noi come un abito.

Abitare significa fare proprio lo spazio domestico, plasmarlo con i nostri gesti, con quei piccoli riti individuali o collettivi di cui è fatta la pratica del vivere quotidiano. La casa è il luogo delle abitudini che scandiscono le nostre giornate. È il rifugio a cui facciamo ritorno per rigenerarci, nutrirci, curarci, amarci. Come il nostro corpo, porta le tracce del tempo e racchiude i nostri ricordi e le nostre aspirazioni.

La casa è anche un luogo di convivenza e quindi di mediazione. Teatro delle nostre contraddizioni, è spazio chiuso su se stesso e al contempo aperto sul mondo, individuale ma anche collettivo, autarchico ma anche dipendente dal contesto circostante, protetto ma potenzialmente conflittuale. La cura verso l’essere umano e il suo ambiente domestico è un valore primordiale dell’architettura, che celebra la vita di chi la abita, tentando di mediare per quanto possibile tra diverse vocazioni e diversi modi di occupare lo spazio.

Lo spirito del luogo, il genius loci, è quello che anima un luogo rendendolo unico ed irripetibile e quindi adatto ad essere antropizzato e abitato. Le storie che vi racconteremo ci parlano di luoghi diversissimi tra loro eppure simili nel loro essere pieni di significato e profondamente radicati nella loro storia e nel loro contesto, luoghi stratificati nel tempo in dialogo con l’ambiente circostante.