Tra jazz e nuove musiche

Duo Galliano – Carter

Chiasso, Cinema Teatro, Venerdì 17 marzo - ore 22.30

  • 24 gennaio 2017, 10:19
Ron Carter

DUO GALLIANO – CARTER - Chiasso, Cinema Teatro, Venerdì 17 marzo - ore 22.30

DUO GALLIANO – CARTER

Richard Galliano fisarmonica
Ron Carter contrabbasso

In collaborazione con il Centro Culturale Chiasso – Cinema Teatro
Nell’ambito di “To jazz or not to jazz” , XX. Festival di cultura e musica jazz
Diretta radiofonica su Rete Due

L’intreccio sonoro proveniente dalla fisarmonica di Richard Galliano e dal contrabbasso di Ron Carter riavvolge il nastro della memoria storica per ritrovare anni ben diversi da quelli che stiamo attraversando. Nel 1990, esattamente il 23 luglio, i due avevano realizzato un disco dal vivo alla Fnac Montparnasse di Parigi che rimarrà storico: Panamanhattan. Il virtuoso italofrancese doveva ancora compiere quarant’anni, mentre il jazzista afroamericano ne aveva già 53 e soprattutto, fra le mille imprese già compiute, era stato per sei anni la colonna portante del leggendario quintetto di Miles Davis. Del resto Galliano, nato nel sud della Francia (a Cannes) e trasferitosi a Parigi soltanto nel 1973, era un «provinciale» nel senso più nobile del termine: si era fatto le ossa con il repertorio dei concorsi internazionali per fisarmonica, vinti più volte in gioventù, ma guardava al jazz come a una musica meravigliosa e quasi irraggiungibile. Panamanhattan era solo il secondo disco a suo nome. Ma in questione non era solo il numero di allori. Suonare jazz con la fisarmonica, all’epoca, era più o meno come pretendere di prender parte all’Orchestra della Scala con uno scacciapensieri. Figuriamoci farlo dialogando con uno dei solisti più rinomati del mondo e addirittura senza altri accompagnatori. In più, all’aprirsi degli anni Novanta, era pienamente operativo il luogo comune che voleva un jazzista europeo, fosse pure pianista o sassofonista, «subordinato» all’ospite statunitense. È stata proprio l’intesa di incontri come quello fra Galliano e Carter che ha spezzato l’incantesimo. E certamente l’incisione diede enorme fiducia all’avventuroso fisarmonicista. Non è un caso che il manifesto delle sue concezioni stilistiche, quel New Musette che sposava l’improvvisazione jazzistica alla tradizione della canzone francese, sia nato pochi mesi dopo (lo scorso anno il fisarmonicista ha ricordato quella svolta con il celebrativo New Jazz Musette). Di recente Galliano ha ritrovato, con enorme piacere, Ron Carter sul palco di un club berlinese. Sono entrambi più maturi e più sapienti; in un jazz mondializzato, dove è normale affiancare i vecchi standard a canzoni provenienti dalle culture musicali dei quattro angoli del pianeta, il loro incontro suona più inevitabile e al tempo stesso potrà dar vita a un rinnovato balzo in avanti, nel nome di un camerismo concertistico pur esso ormai moneta corrente. Anche grazie a quel loro profetico incontro di ventisette anni fa (CS).

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