Tra jazz e nuove musiche

William Parker “Organ Quartet”

Lugano, RSI Studio 2, Giovedì 23 marzo - ore 21.00

  • 24 gennaio 2017, 10:36
William Parker

William Parker “Organ Quartet” - Lugano, RSI Studio 2, Giovedì 23 marzo - ore 21.00

WILLIAM PARKER “ORGAN QUARTET”

William Parker contrabbasso
James Brandon Lewis sax tenore
Cooper Moore organo, tastiere
Hamid Drake batteria

Produzione RSI Rete Due
Differita radiofonica su Rete Due domenica 26 marzo in “Concerto Jazz” (h 21:00)

Il sessantacinquenne William Parker sa coniugare come pochi, sulla scena contemporanea, innovazione e tradizione. Mentre lo sviluppo «naturale» attraverso la storia del jazz porta il contrabbasso a esibizioni virtuosistiche e solistiche sempre più marcate, Parker con olimpica indifferenza preferisce conservarne - e trasformarne - il ruolo ancestrale: quello di profonda radice del gruppo. È un ruolo che le definizioni basate su una visione occidentale di questa musica (e sulla necessità di chiarire quali parametri la costituiscono) descrivono come «armonico-ritmico», ma che in una prospettiva più vicina alle culture provenienti dell’Africa centroccidentale possiamo associare a una funzione istituzionale, quella del controllo e della gestione di una comunità. Quanto più questa funzione è condivisa dal resto del gruppo, tanto meno chi la esercita sente la necessità di spiccare, rendersi visibile. Tornando alla musica, la magia di Parker sta nel fatto che se concentriamo la nostra attenzione sul suo strumento ne cogliamo in pieno il peso organizzativo, ma se ascoltiamo l’effetto complessivo dei suoi brani esso tende a svanire. È ciò che hanno fatto anche suoi predecessori del calibro di Charles Mingus o Reggie Workman, come lui importanti leader oltre che strumentisti. E dunque William Parker ama costituire gruppi nei quali, fin dall’intestazione, la sua persona si eclissa: come la storica Little Huey Creative Music Orchestra o il gruppo di medie dimensioni In Order To Survive; oppure come piccole formazioni del nuovo millennio quali il Clarinet Trio, il Violin Trio o l’Organ Quartet che ora porta a Lugano, reincarnazione di un gruppo documentato sette anni fa. L’accento è posto sullo strumento maneggiato da Cooper-Moore, collaboratore di lungo corso (principalmente come pianista) di Parker; l’organo elettronico ha tutte le carte per esprimere l’esigenza di un equilibrio fra passato e futuro, le risonanze ecclesiastiche sfumano negli echi soul anni Sessanta ma anche nelle potenzialità timbriche dei suoni artificiali contemporanei. Diversi rispetto al disco del 2007 (Uncle Joe’s Spirit House) sono invece gli altri due partner: l’affidabilissimo batterista Hamid Drake, figura dominante nelle esplorazioni stilistiche del nuovo millennio, e il potente sassofonista James Brandon Lewis, a suo agio con i ritmi hip-hop come con le ricerche espressive d’avanguardia, che non a caso nel disco della sua affermazione, Divine Travels del 2011, volle proprio William Parker come bassista (CS).

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