Le familiari si vendono bene in Svizzera

Le familiari hanno avuto un periodo di “boom” negli anni Ottanta e Novanta, poi smorzato in parte dalla diffusione dei tanto discussi SUV . Sono comunque rimaste le più apprezzate da “specialisti” come tassisti, tecnici e rappresentanti, con i parchi flotta che si concentrano in modo marcato su questo tipo di vetture. In particolare gli autisti di taxi mostrano un’indiscutibile affezione per le station-wagon.

Secondo i dati di Auto-Suisse, associazione mantello degli importatori, si denota il costante calo dell’apprezzamento per le berline, calate dalle 164’489 unità del 2015 (il 50,8% del mercato) alle 96’870 di quattro anni fa (40,9%, calo rilevante dovuto anche alla pandemia), fino a toccare, l’anno scorso le 85’898 vetture, con la quota di mercato erosa fino al 34,1%.

Al contrario, le vetture “tuttospazio” hanno registrato un percorso inverso, scendendo dalle 152’792 unità di nove anni fa (47,2% di quota di mercato) alle 135’232 del 2020 (valore pure influenzato dal Covid-19) che però equivalgono a una fetta di vendite passata al 57,1% e che è arrivata al 64,4% l’anno scorso (con 162’549 esemplari venduti)

Va rilevato che i dati vanno considerati sulla base dell’andamento delle vendite di ciascuna annata, che sono calate marcatamente nel corso dell’ultimo decennio. Infatti, nel 2015 si vendettero complessivamente 323’789 auto, precipitate poi a 236’828 nel 2020, in piena crisi Covid-19, e poi risalite lentamente a 252’214 esemplari immatricolati nuovi l’anno scorso. Siamo comunque a oltre 70’000 macchine nuove in meno vendute l’anno scorso rispetto al 2015.

Del resto, il settore dell’auto in Svizzera come in Europa continua a mostrarsi molto “affamato” di vetture spaziose e, nonostante persista un certo predominio dei SUV, le familiari non mollano la presa anche perché possono contare su uno “zoccolo duro” formato soprattutto da chi vuole un’auto che offra tanto spazio ma non intende orientarsi verso i “gipponi”.

Intanto, parlando di nuovi modelli, va detto che mentre le nuove “multitasking” adottano già soluzioni per la guida autonoma di livello superiore, in casa Tesla si pensa alla creazione di vetture iperspaziose destinate a fungere da “robotaxi” a guida autonoma. Lo ha dichiarato lo stesso Elon Musk lo scorso weekend, collegandosi a una sua precedente affermazione in merito di qualche settimana fa.

Secondo il patron della marca, ma anche di X (ex Twitter) e SpaceX, i modelli Tesla con FSD (Full Self-Driving, guida autonoma completa) “saranno sovrumani a tal punto che sembrerà strano in futuro che gli esseri umani possano automobili, anche quando sono esausti o ubriachi!”, ha spiegato Musk.