Esattamente un anno fa l’Emilia Romagna si risvegliava sotto metri e metri di acqua a causa delle intense piogge, che hanno portato all’esondazione di ben 21 fiumi e alla morte di diciassette persone.
Tra le città colpite si contava anche Forlì. E proprio qui, qual è la situazione a dodici mesi di distanza? “Una parte delle persone è ancora fuori casa. I segni dell’alluvione si vedono ancora sulle case, che spesso presentano proprio la riga del fango. Molte abitazioni sono vuote, alcune attività non hanno riaperto” afferma Alessandra Bucchi, presidente del Comitato unitario vittime del fango di Forlì, incontrata dalla RSI.
Emilia Romagna: a un anno dall'alluvione
Telegiornale 15.05.2024, 20:00
Lei è rientrata nella sua abitazione lo scorso settembre. Ma convive tuttora con le conseguenze dell’alluvione. I muri - spiega - sono infatti ancora bagnati. E il deumidificatore è perennemente acceso, perché all’interno l’umidità è pari all’85%.
Nonostante dall’alluvione sia nel frattempo passato un anno, come detto non tutti sono potuti tornare a casa. “Non abbiamo cifre precise, ma sicuramente non si tratta di un numero piccolo di persone, in quanto sono davvero molti gli edifici estremamente danneggiati” osserva ancora Bucchi.
E resta ancora molto da fare. Qui si oscilla tra delusione e nuove paure. “Mi aspettavo una maggiore organizzazione nell’esecuzione dei lavori per la messa in sicurezza del territorio: ci sono fiumi ancora pieni di detriti e alberi caduti”. Il rischio, sottolinea, è che nel caso di un’altra piena, i detriti raggiungano i ponti, formino una diga e si creino quindi nuovi allagamenti.
Nel frattempo il fango permea ancora la vita delle vittime dell’alluvione. ”Quella polvere sottile che è rimasta dopo, durante l’estate, quando il fango si è asciugato, si trova ancora nelle case. Noi continuiamo a pulire, ma la troviamo sempre e ovunque”. E Bucchi conclude: “L’alluvione rimarrà sempre dentro di noi”.
Emilia Romagna: a un anno dall'alluvione
Telegiornale 15.05.2024, 20:00