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Candele e un Papa fra i luterani

Partono domani in Svezia le celebrazioni per i 500 anni della Riforma, invitato anche Francesco

  • 30 ottobre 2016, 12:13
  • 8 giugno 2023, 00:41
Un incontro storico

Un incontro storico

  • rsi/Bruno Boccaletti

Parte domani, 31 ottobre, dalla Svezia, la celebrazione dei 500 anni della Riforma. I luterani hanno voluto fare le cose per bene, anzi fin troppo in anticipo, perché la data esatta dell'antefatto è sì quella di lunedì, ma del prossimo anno, 31 ottobre 2017. Il monaco agostiniano Martin Lutero avrebbe infatti affisso le sue celebri 95 tesi alla porta della chiesa di Wittenberg il 31 ottobre 1517. Non è vero, dicono gli storici, ma quella è la data che tutti citano. E domani i luterani di Svezia metteranno sul tavolo l'invito al Papa dei cattolici, Francesco. Un invito che ha fatto storcere il naso a più di un protestante. E a più di un cattolico.

La cattedrale di Lund

La cattedrale di Lund

  • rsi/Bruno Boccaletti

Il messaggio è chiaro: basta con le divisioni. Sotterriamo l'ascia di guerra, una volte per tutte. A Lund, sede della Federazione Luterana mondiale, a due passi dalla Danimarca, il conflitto religioso è sepolto in un lontano passato. Jan Kjellström è pastore nella splendida cattedrale cittadina, la chiesa madre degli svedesi per importanza e bellezza. Oggi nella sua cattedrale ci sono i segni della vicinanza alla sensibilità cattolica: una bambina accende una candela, un'effige della Vergine Maria corona un impressionante orologio astronomico, c'è molta luce e quadri alle pareti. In Svezia i cattolici sono sempre stati un'infima minoranza numerica - racconta il pastore -, non ci sono stati dissidi, lotte aperte, la Chiesa luterana ha sempre goduto di una posizione privilegiata, è stata Chiesa di Stato fino al 2000. Oggi c'è spazio per tornare a parlarsi, da pari a pari. E a ragionare insieme di un fenomeno piccolo ma significativo: ogni anno, un centinaio di luterani si convertono alla Chiesa cattolica. Cercano "the real thing", ci dice in inglese padre Kjellström, "la vera cosa".

Le scelte dei singoli non sono motivo di divisione in una comunità che ha imparato a pregare insieme. "Ogni giorno ci ritroviamo con i fratelli luterani a pregare i vespri insieme", racconta padre Johann Linden, parroco della comunità cattolica della parrocchia San Tommaso d'Aquino. Si parte insomma dall'immagine di una Svezia che si sta scristianizzando velocemente, per quanto riguarda la maggioranza luterana, e si scoprono chiese vive, che si parlano, non solo sul piano dell'azione sociale e caritativa, ma su quello profondo della preghiera, dello spirito.

Scommettiamo: l'incontro tra la vescova e primate della Chiesa di Svezia, Anje Jackelén e Papa Francesco, domani, qui a Lund, sarà tutt'altro che formale. E certamente dirà qualcosa anche alla dinamica ecumenica di Paesi come la Germania e la Svizzera.

Bruno Boccaletti

Dal TG20:

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