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Londra vuole vietare il fumo alle nuove generazioni

La proibizione nel Regno Unito riguarderebbe i nati dopo il 2009. La Confederazione invece è “indietro anni luce” sulla prevenzione al tabagismo. Ecco il parere di un esperto

  • 17 aprile, 19:12
  • 18 aprile, 11:07
In Svizzera manca la prevenzione al tabagismo

In Svizzera manca la prevenzione al tabagismo

  • Ti-Press
Di: ATS/RG/RSI Info

Il Regno Unito potrebbe gradualmente diventare un Paese libero dal fumo: martedì i deputati hanno votato a favore di una proposta di legge in base alla quale chi ora ha 15 anni non potrà mai in futuro acquistare sigarette. Lo stesso varrà per tutti i nati dopo il 2009.

Se la legge verrà approvata, i giovani britannici diventeranno la prima generazione libera dal fumo. Secondo il Governo locale, nel Regno Unito, il fumo è la principale causa di morte evitabile. È responsabile di circa 80’000 decessi all’anno e di un tumore mortale su quattro.

Nella prima votazione sul disegno di legge alla Camera dei Comuni, martedì, 383 deputati hanno approvato il testo, mentre 67 hanno votato contro. Tra questi, quasi sessanta parlamentari conservatori.

È stato Rishi Sunak, primo ministro conversatore, a lanciare a sorpresa in autunno la politica anti-fumo. “È nostra responsabilità proteggere la prossima generazione”, ha dichiarato il ministro della salute Victoria Atkins all’apertura dei dibattiti a Westminster.

La situazione in Svizzera

Un cambiamento da cui la Svizzera potrebbe prendere spunto? “Io penso che queste proibizioni siano davvero estreme, che siano molto lontane dall’essere possibili qui, e non credo nemmeno che siano auspicabili, perché il proibizionismo non è mai una buona idea quando si parla di dipendenze - spiega Bertrand Kiefer, giornalista, medico e caporedattore della Revue Médicale Suisse - Ciò che è fondamentale è la questione del marketing, della pubblicità, delle sponsorizzazioni, degli eventi e di tutto il resto. Se potessimo controllare questo aspetto, se potessimo addirittura vietare del tutto pubblicità e marketing, le sigarette diventerebbero un lontano ricordo”.

Con un divieto di così estremo però si riuscirebbe ad allontanare i giovani e i più giovani dalla sigaretta e quindi avere una generazione più sana: “Questo è certamente l’obiettivo, perché le sigarette sono estremamente pericolose, uccidono molte persone, provocano cancro e gravi malattie, non lo diciamo abbastanza - continua Kiefer - La cosa grave delle sigarette sono tutte le sostanze che l’industria aggiunge per aumentare la dipendenza. Non si tratta solo di nicotina. Dobbiamo davvero puntare ad una generazione senza fumo. Di sicuro la Svizzera ha molta strada da fare, ma le misure proposte dal Regno Unito per noi non sono un’opzione, non è questo il modo migliore per ottenere una generazione senza fumo, penso che la chiave sia proprio la questione della pubblicità”.

Secondo l’esperto, allo stato attuale delle cose, la Confederazione è “lontana anni luce” dalla possibilità di sviluppare delle proposte simili: “La Svizzera è indietro in tutto, da noi abbiamo un tasso molto alto di fumatori, un tasso molto alto di giovani che fumano. La Svizzera è l’unico Paese europeo a non aver ratificato la convenzione sul tabacco dell’OMS. Un Paese in cui la lobby pro-tabacco è di casa, ovvero può fare quello che vuole. Rispetto ad altri Paesi le tasse sono molto basse, la prevenzione è debole, le restrizioni alla pubblicità sono poche. Quando si adottano delle misure, il tasso di fumatori diminuisce”.

Il Paese è visto un po’ come una “pecora nera” nella lotta contro il tabagismo: “Sì, e credo che tra 10-20 anni lo vedremo, vedremo che in Svizzera avremo molti tumori e questo sarà molto costoso rispetto ad altri Paesi, perché se una volta c’erano poche cure ora ci sono, e costano. Tutto questo si ripercuoterà sul sistema sanitario, per non parlare del costo umano. È allora che la responsabilità politica verrà davvero a galla”.

Una mancanza di visione futura anche per quanto riguarda le sigarette elettroniche: “Tutti i Paesi che ci circondano stanno agendo proprio su questo. Il target sono i giovani, gli adolescenti, esposti alla pubblicità sui social network, pubblicità molto difficile da colpire, l’unico modo per proteggerli e vietarla, regolamentarla in modo molto severo. La Svizzera non sta facendo nulla al riguardo”, conclude Kiefer.

Regno Unito verso una nuova stretta sul fumo per i giovani

SEIDISERA 17.04.2024, 18:48

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