"Precedenza a Juncker"

Il presidente dell'UE Herman van Rompuy, che ha ricevuto mandato per avviare le discussioni con il Parlamento, lo ha detto prima del vertice di questa sera (martedì) a Bruxelles: non è ancora il momento per i capi di Stato e di Governo dei Ventotto di proporre un candidato per la guida della commissione europea, ma che il primo a provare a raccogliere una maggioranza nel nuovo Parlamento comunitario debba essere Jean-Claude Juncker lo hanno riconosciuto non solo i capigruppo ma anche il suo principale rivale Martin Schulz.

Il 59enne ex premier lussemburghese è uomo dell'austerità e sostenitore di una forte integrazione europea, gode dell'esplicito appoggio di Angela Merkel ma non di chi come David Cameron e François Hollande chiede che l'Europa "troppo grande e intrusiva" (parole del britannico) tragga le dovute elezioni dal voto di domenica, che in molti paesi ha visto trionfare gli euroscettici. Soprattutto, Juncker non fa l'unanimità nemmeno in seno al suo partito, quello popolare: non lo sostengono, sembra, l'ungherese Viktor Orban e lo svedese Fredrik Reinfeldt.

Per accedere alla carica di presidente della commissione occorrono 376 voti nel Legislativo: il PPE ne ha 213 e non ce la farebbe neanche con l'appoggio di Verdi e liberali. L'ipotesi più probabile pare quella di una grande coalizione con i socialdemocratici, che dispongono di 190 deputati. I negoziati dovranno concludersi entro la fine di giugno e la nuova compagine entrare in carica ed essere operativa in novembre, quando uscirà di scena quella di José Manuel Barroso.

ATS/AFP/pon