Ticino e Grigioni

Il Ticino interessato al dialogo contro l’antisemitismo

Il progetto Likrat, che da 20 anni in Svizzera costruisce ponti per conoscere meglio il giudaismo, si sta affacciando a sud delle Alpi, dove però la proposta educativa andrà affinata

  • 29 aprile, 20:52
  • 29 aprile, 23:47

Likrat in Ticino? Parola alla delegata all'integrazione degli stranieri

SEIDISERA 29.04.2024, 18:44

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Di: Seidisera/sdr

L’attuale contesto geopolitico ha messo in evidenza la necessità di sensibilizzare ulteriormente e soprattutto all’interno delle scuole, contro fenomeni legati al razzismo e all’antisemitismo. Il Ticino non rileva un aumento delle segnalazioni come avvenuto invece in altri cantoni - Zurigo e Ginevra - dove esiste una forte comunità ebraica, ma qualcosa si sta muovendo anche a sud delle Alpi. Parola di Michela Trisconi, delegata cantonale all’integrazione degli stranieri.

“Abbiamo avuto un incontro con il responsabile della Federazione delle Comunità israelite in Svizzera, riferisce Trisconi, durante il quale abbiamo affrontato il tema dell’antisemitismo a tutto tondo e loro ci hanno proposto di implementare in Ticino questo progetto Likrat che per quel che riguarda la Svizzera italiana andava ancora affinato. Quindi siamo in una fase interlocutoria: noi abbiamo detto che eravamo interessati perché stiamo potenziando il nostro dispositivo di prevenzione delle discriminazioni e del razzismo in tutte le sue sfaccettature e questa poteva essere un’offerta da proporre alle scuole, rientrando nella logica della nostra prevenzione”. Likrat offre a scuole, organizzazioni e aziende la possibilità di entrare in contatto con persone di religione ebraica, dialogare con loro e conoscere meglio il giudaismo.

La delegata ticinese precisa che si tratta di una prima presa di contatto con il servizio integrazione straniera, poi andrebbe avviata una discussione con i responsabili del Dipartimento educazione e cultura e dello sport, anche perché occorre verificare se c’è la disponibilità da parte delle varie sedi scolastiche di proporre questo intervento all’interno delle scuole. Riferisce che il tema dell’antisemitismo è certamente molto importante, ma non è, almeno in Ticino, il fenomeno principale di discriminazione anche se fare una “classifica”, visto il numero limitato dei casi, è difficile.

La scuola, spiega Trisconi, è certamente un luogo dove avvengono discriminazioni. Per quel che riguarda le vittime noi notiamo che ci sono altre tipologie altrettanto importanti, come il razzismo antimusulmano, ma è difficile leggerlo come maggiore o inferiore perché i dati sono piccoli. Va ricordato che sono tante le vittime, poche di queste che segnalano”. 

A segnalare sono anche le scuole ticinesi, sebbene al momento non ci sia un protocollo definito per tutti gli ordini di scuola, protocolli che peraltro esistono anche per altri fenomeni, come la violenza o il sexting. “È una discussione che abbiamo avviato recentissimamente con la direzione del Dipartimento, conclude. La nostra speranza è di poter chiarire a tutte le scuole che c’è un centro di prevenzione discriminazione cui ci si possa rivolgere e che i docenti stessi o le sedi lo possono fare per evitare che vengano troppo responsabilizzate le vittime o i genitori. Finora sono loro che si rivolgono al centro”.
                

Likrat in Ticino? Parola alla delegata all'integrazione degli stranieri

SEIDISERA 29.04.2024, 18:44

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