Il 30 novembre i cittadini di Bellinzona saranno chiamati a votare anche su un tema comunale. Riguarda l’investimento di 9,8 milioni di franchi (con possibile estensione fino a 35 milioni nell’arco di 10 anni) per l’acquisto, tramite le Aziende municipalizzate (AMB), del 4% delle azioni di Repartner Produktions AG, la società controllata da Repower incaricata di realizzare nuovi impianti di produzione elettrica (esclusi carbone e nucleare) in Svizzera e all’estero.
L’investimento, approvato lo scorso giugno dal Consiglio comunale, per i referendisti (il fronte è composto da PPD, Lega, UDC, Bellinzona vivibile, Verdi e Partito comunista), «è sproporzionato e sprovvisto di una logica operativa-strategica». Inoltre temono la dipendenza della città dalle scelte del gruppo energetico grigionese che non attraversa un periodo particolarmente positivo.
Il Municipio e l’asse Sinistra-PLR difendono invece l’operazione ritenuta indispensabile per aumentare la produzione propria di elettricità e garantire il futuro delle Aziende municipalizzate su un mercato sempre più liberalizzato (nel 2018 è prevista anche la libera scelta del fornitore da parte dei piccoli consumatori) ed incerto. Le stesse incertezze, in fondo, che in passato avevano portato la città a proporre dapprima (era il 2001) la vendita delle Aziende alla cordata SES-AET e, in seguito (nel 2003), la trasformazione delle AMB in società anonima. Due progetti entrambi scontratisi contro la volontà della maggioranza della cittadinanza.
Diem