L'attacco lanciato martedì dai governativi contro alcuni villaggi nella regione di Aleppo, la più grande città della Siria prima dello scoppio della guerra intestina, ha provocato la morte di una settantina di insorti e di una cinquantina di soldati e di membri di milizie fedeli al regime, stando al bilancio fornito da un'organizzazione umanitaria locale invisa da Damasco.
Milizie antiregime e antitagliagole
Ankara e Washington hanno intanto raggiunto un accordo di massima per formare militarmente ed equipaggiare oppositori moderati. Questi uomini, addestrati in territorio turco, sarebbero poi chiamati a battersi sia contro l'esercito di Bashar al Assad sia contro gli estremisti dello Stato Islamico. Anche Arabia Saudita e Qatar potrebbero ospitare le loro basi e rifornirli di materiali. L'intesa, non ancora ufficialmente siglata, ha richiesto mesi di negoziati. Dovrebbe concretizzarsi in marzo e produrre i primi risultati a fine anno con la costituzione di una forza di oltre 5'000 guerriglieri.
ANSA/AFP/dg
Dal TG12.30:
RG 07.00 del 18.02.15 - La corrispondenza di Lorenzo Trombetta