Homs, un tempo terza città siriana e centro industriale del Paese, è caduta quasi del tutto in mano alle forze del presidente Bashar al Assad e ai suoi alleati jihadisti sciiti libanesi. È cominciata mercoledì l'evacuazione delle prime decine degli oltre mille irriducibili, che per circa due anni hanno resistito all'assedio imposto dal regime di Assad.
A meno di un mese dalla sicura vittoria di Assad alle presidenziali, è così definitivamente aperto il corridoio che collega Damasco alla regione costiera, solidale col regime e protetta dalla Russia e dall'Iran. L'evacuazione dei miliziani anti-regime è avvenuta su tre bus scortati da veicoli e da personale dell'Onu, in base a un accordo negoziato per settimane.
Questo prevede, tra l'altro, che i combattenti lascino la Città vecchia di Homs, per lo più distrutta dagli incessanti raid aerei e bombardamenti di mortai, attraverso dei corridoi sicuri verso la campagna, controllata in parte dai ribelli. A Homs rimangono ancora un migliaio di miliziani.
Red.MM/ATS/Swing