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Il popolo ha deciso

Presidenziali francesi: il commento dell’inviato Reto Ceschi

  • 24 aprile 2017, 07:59
  • 8 giugno 2023, 06:31
Emmanuel Macron

Emmanuel Macron

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Emmanuel Macron ora l'Eliseo lo vede molto da vicino. Marine Le Pen parla di lui come del candidato delle élites alle quale lei si contrappone in nome del popolo. Ma non è così semplice e neppure così vero. Il Fronte Nazionale ha giocato per la prima volta senza complessi la sua partita per la presidenza. È andata bene, Marine Le Pen è al ballottaggio, ma non benissimo. Avrebbe voluto essere in testa e guardare gli altri dall'alto al basso. Si trova invece ad inseguire uno sfidante che, lo ha capito anche lei, non è di plastica e va veloce.

Marine Le Pen

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Emmanuel Macron poteva essere una meteora, di quelle che a volte attraversano le campagne elettorali. Non lo è stato. Parla di Europa quando in tanti trovano più conveniente sventolare le bandiere del nazionalismo. E lo fa con serenità, riuscendo a convincere tanti elettori. Incarna una "forza tranquilla" che ricorda stagioni politiche del passato e evoca un futuro tutto da inventare.

Macron pronuncia una parola che in Francia ha un grande significato, parla ora di "rassemblement" e lo fa dopo che Fillon e Hamon, eredi delle famiglie politiche uscite con le ossa rotte dal voto, quella repubblicana e quella socialista, hanno indicato che voteranno il candidato di "En Marche". Tutti o quasi contro Marine Le Pen il 7 maggio, in un'elezione che potrebbe trasformarsi in una passerella per il candidato preferito da Angela Merkel.

da Parigi, Reto Ceschi

Dal TG12.30:

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