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Intesa con Ankara lontana

Tusk in Turchia e a Cipro, paese che potrebbe bloccare ogni accordo sui migranti

  • 15 marzo 2016, 23:08
  • 7 giugno 2023, 18:25
Stretta di mano, ma l'accordo è ancora un miraggio

Stretta di mano, ma l'accordo è ancora un miraggio

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"Abbiamo stabilito una lista di questioni da affrontare se vogliamo raggiungere un accordo venerdì. Duro lavoro di fronte": il tweet del presidente del Consiglio europeo, il polacco Donald Tusk, riassume bene la distanza che ancora separa UE e Turchia a due giorni dal vertice di Bruxelles dal quale dovrà scaturire un piano per frenare l'afflusso di migranti verso l'Europa.

Prima di fare tappa ad Ankara dal premier Ahmet Davutoglu, Tusk si era fermato a Nicosia, dove si era scontrato con le reticenze cipriote che potrebbero fare riporre nel cassetto ogni ambizione. Cipro (non riconosciuta come repubblica dalla Turchia, che occupa la metà nord dell'isola) si oppone all'apertura di nuovi capitoli nei negoziati di adesione della Turchia all'Unione, una delle contropartire chieste dal paese di Recep Erdogan per accogliere sul suo territorio i profughi arrivati clandestinamente in Grecia.

I Ventotto si dovrebbero inoltre impegnare ad accogliere un siriano per ogni clandestino rimandato in Turchia, a raddoppiare il loro aiuto finanziario da 3 a 6 miliardi di euro e a sopprimere l'obbligo del visto per i cittadini turchi che viaggiano in Europa.

pon/AFP

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