Durante la sua prima apparizione televisiva dall’uccisione del procuratore Alberto Nisman, la "presidenta" argentina Cristina Fernandez de Kirchner ha annunciato una vasta riforma dei servizi di intelligence (SIDE) del suo paese.
Questi verranno sostituiti da un altro organismo e sarà introdotta una regolamentazione più restrittiva in materia di intercettazioni telefoniche.
Durante l’intervento, diffuso a reti unificate, la capa di Stato si è scagliata contro il collaboratore di Nisman, Diego Lagomarcino, incriminato per aver procurato al procuratore la pistola con la quale è stato ucciso in circostanze non ancora chiarite.
La Kirchner ha poi ribadito i suoi sospetti sulla partecipazione del SIDE nell’accusa formulata contro di lei da Nisman di aver negoziato in segreto l’impunità degli iraniani responsabili dell’attentato antiebraico del 18 luglio 1994.
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