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Stallo dei negoziati in Libia

La proposta per la formazione di un Governo di unità nazionale respinta da Tobruk

  • 21 febbraio 2015, 00:30
  • 7 giugno 2023, 05:10
Sostenitori dell'autoproclamato Stato islamico

Sostenitori dell'autoproclamato Stato islamico

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A poche ore dal triplo attentato di venerdì nella città di al Qubah nell'est della Libia, rivendicato dai miliziani dell'autoproclamato Stato islamico che ha causato la morte di almeno 47 persone, i negoziati sembrano essere fermi.

L'ONU ha dichiarato che la "migliore risposta" al terrorismo è quella di andare avanti "nella ricerca di una soluzione politica", che sembrerebbe in salita. Le autorità di Tobruk avrebbero infatti respinto una proposta per la formazione di un Governo di unità nazionale, in grado di combattere l'IS. Dal canto suo, il segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, ha condannato nei termini più forti gli attacchi, sottolineando che "ora più che mai bisogna trovare una soluzione politica alla crisi e ristabilire la pace e la stabilità nel paese".

Si continua a combattere

Intanto, al fronte, la tensione resta alta con l’Egitto schierato in prima linea. “Navi da guerra della marina egiziana sono al largo delle coste libiche per impedire qualsiasi tentativo di far arrivare armi ai jihadisti”, ha dichiarato il portavoce delle operazioni dell'esercito libico, Mohamed el Hagazi. Aerei militari libici, invece, hanno bombardato venerdì sera Sirte, divenuta negli ultimi giorni la terza roccaforte dei terroristi nel paese.

ATS/lg/bin

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