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Panama papers, Cameron ammette

Il primo ministro britannico: “Avevo una quota, ma ho pagato le tasse sui dividendi”

  • 7 aprile 2016, 23:27
  • 7 giugno 2023, 19:01
David Cameron

David Cameron

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David Cameron ha ammesso di essere stato in possesso di una quota della società offshore creata dal padre Ian (deceduto nel 2010), precisando tuttavia di averla venduta per 30'000 sterline (circa 40'000 franchi) poco prima di diventare primo ministro.

Il premier britannico, durante un’intervista esclusiva giovedì sera a Itv news, ha dunque ribadito di non aver nulla da nascondere e di aver rispettato la legge, avendo pagato a suo tempo la normale tassa sui dividendi.

Dopo aver finora negato di aver beneficiato del fondo aperto a Panama dal padre, le ammissioni di Cameron, che ha pure dichiarato che pubblicherà al più presto la sua dichiarazione d’impose, sono state probabilmente dettate dalla necessità di uscire dal pantano che rischiava di sommergerlo alla vigilia del referendum sulla Brexit, l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea.

Quello del premier britannico è solo uno fra le centinaia di nomi apparsi nell’inchiesta Panama Papers, che ha coinvolto vip e potenti di mezzo mondo, i quali avrebbero aperto società nel paradiso fiscale centroamericano appoggiandosi allo studio Mossack Fonseca.

ATS/ludoC

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Il nostro dossier Il caso "Panama papers"

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