Oscar Pistorius andrà in carcere o sconterà la sua pena ai domiciliari? E il giudice Thokozile Masipa, dopo aver emesso una discussa sentenza per omicidio colposo, a quanti anni di detenzione lo condannerà?
The Times
In una ridda di ipotesi le più varie, riprende oggi, lunedì, il processo all’atleta che il 14 febbraio 2013 uccise la fidanzata Reeva Steenkamp sparando attraverso la porta chiusa del bagno convinto, questa la sua difesa, vi si nascondesse un ladro. Gli esperti legali sudafricani sono divisi, ma la maggioranza propende per una pena leggera che difficilmente lo porterà dietro le sbarre.
Thokozile Masipa
Un grosso peso lo gioca la disabilità di Pistorius ma anche la letteratura giudiziaria del paese: “Non abbiamo una cultura della punizione e della responsabilità”, spiega Martin Hood, uno dei più noti avvocati penalisti sudafricani. "Con il colposo si è riconosciuta la negligenza e non l’intenzionalità dell’atto delittuoso e questo porta a una punizione leggera".
Le rivelazioni
In questo mese di attesa non sono state poche le rivelazioni di fatti dubbi stranamente mai entrati nel dibattimento: sembra che il cellulare di Pistorius fosse sparito per un paio di settimane subito dopo l’omicidio e indiscrezioni giornalistiche hanno rivelato che il fratello ne avrebbe cancellato gli ultimi messaggi. Ma ormai la sentenza è stata emessa: potrebbe essere ribaltata solo in un eventuale appello, forse verrà depositato dopo la proclamazione della pena. Che difficilmente arriverà oggi, giornata dedicata all’audizione dei testimoni dell’accusa e della difesa che dovranno spiegare perché Pistorius debba andare in galera o no.
La madre di Reeva al processo
Il più atteso degli interventi è quello dei genitori della vittima: probabilmente sarà June, la mamma di Reeva, a prendere la parola davanti al giudice Masipa, all’imputato Pistorius e a milioni di sudafricani che nella legge non hanno ormai fiducia.
Lorella Beretta
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