Una totale sintonia sancita anche simbolicamente da un congedo dalla stampa sotto braccio: è in sintesi il senso del faccia a faccia tra il premier italiano, Matteo Renzi, e il presidente americano, Barack Obama. Sulle questioni di politica estera “la cooperazione con gli USA è fuori discussione”, ha affermato Renzi dopo la bilaterale con il presidente americano, indicando negli Stati Uniti un modello di sviluppo economico mentre “l'Europa della sola austerity non va da nessuna parte”.
E se per Obama l'Italia “è uno degli alleati più forti e vicini”, il governo di Renzi ha imboccato “la strada giusta sulle riforme”. Sul fronte dell'economia, i due leader hanno condiviso preoccupazione per la situazione della Grecia sottolineando la necessità di trovare un'intesa per scongiurare il rischio default.
Obama e Renzi hanno discusso anche di Libia e Ucraina. Nel primo caso il presidente USA ha definito la Libia “una zona a rischio terrorismo. Serve coordinamento internazionale per evitare che il terrorismo la conquisti”. Per quanto riguarda la crisi ucraina, è stata sottolineata la necessità di non allentare le sanzioni su Mosca.
Red.MM/ATS/Swing