“Uomini mascherati hanno ordinato alle persone di rinnegare la loro fede. Tutti hanno rifiutato e allora sono stati abbattuti con un colpi d’arma da fuoco alla testa”. È il racconto dei sopravvissuti all’attacco rivendicato dall’organizzazione Stato islamico (IS), compiuto ieri, venerdì, in Egitto contro un gruppo di cristiani copti che viaggiava su un bus diretto ad un monastero nel deserto, a circa 200 chilometri dal Cairo. L’attentato ha provocato 29 morti, compresi molti bambini.
Il monastero di Anba Samuel, verso dove si dirigeva il gruppo
Gli autori, riferiscono le autorità, erano stati addestrati in Libia, dove per rappresaglia le forze aeree egiziane hanno bombardato nelle ultime ore campi jihadisti vicino a Derna. “L’Egitto non esiterà a bombardare i campi di addestramento dei terroristi”, ha dichiarato il presidente Abdel Fatah al Sissi: “Ovunque si trovino”.
Sono mesi che il ramo egiziano dell’IS ha preso di mira la minoranza copta, anche con attentati suicidi, come la scorsa domenica Delle Palme, quando due kamikare hanno provocato in tutto un cinquantina di morti in due chiese, a Tanta e Alessandria.
AFP/ludoC
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